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Октябрь
2024

Piantedosi: “Quest’anno 9.633 manifestazioni. Dai gruppi estremisti violenze per creare un clima di tensione”

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Numeri alla mano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha smentito gli allarmi sulla presunta repressione del dissenso in Italia, rivendicando insieme la correttezza di alcune decisioni assunte per garantire la sicurezza di manifestanti e cittadini, anche a fronte dell’esistenza di “comportamenti e azioni mirati a creare un clima di tensione“. L’occasione per tracciare un quadro e fare un bilancio di quanto sta accadendo nelle piazze italiane, con particolare riferimento alle proteste pro Pal, è stato il Question Time alla Camera sulla prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti delle forze dell’ordine, anche in relazione agli incidenti che si sono verificati in occasione delle ultime manifestazioni pro Palestina.

Piantedosi: dall’inizio dell’anno oltre 9500 manifestazioni e 197 agenti feriti

”Sono 51 a Roma e tre a Torino gli operatori delle forze di polizia che hanno avuto necessità di cure mediche a seguito di quelle fasi”, ha riferito Piantedosi, spiegando che ci sono stati quattro denunciati per reati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e che sono in corso le indagini per ulteriori identificazioni. “Dal 1 gennaio al 7 ottobre di quest’anno, a fronte di 9.633 manifestazioni di piazza, in 250 casi, il 2,5%, si sono verificati episodi di criticità o di turbativa dell’ordine pubblico, rimanendo feriti 197 operatori delle forze dell’ordine”, ha poi ricordato il ministro, sottolineando che “si tratta di numeri che comprovano, da un lato, quanto sia garantito l’esercizio della libertà di manifestare nel nostro Paese, dall’altro quanto sia pressante l’esigenza di proteggere i cittadini e gli stessi operatori di polizia dalle azioni violente che vengono poste in essere da frange estremiste di manifestanti”.

La ricerca di un clima di tensione da parte dell’area dell’antagonismo

Piantedosi ha ricordato che tanto a Roma quanto a Torino ”non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza, anche utilizzando armi improprie per aggredire le forze di polizia e causare danneggiamenti”. E ha avvertito sul fatto che “quello a cui abbiamo assistito è uno schema già visto, che vede frange estremiste, composte da veri e propri professionisti del disordine, mimetizzarsi tra i manifestanti pacifici, per poi dar luogo a intollerabili forme di violenza”. Il ministro ha chiarito che si segnala “una crescente radicalizzazione di alcune posizioni e l’evidente suggestione di alcuni, in particolare appartenenti all’area dell’antagonismo, di cavalcare i temi della crisi insorta con gli attacchi del 7 ottobre allo scopo di rinnovare comportamenti e azioni mirate a creare un clima di tensione”.

L’impegno del governo preservare le libertà democratiche “dalle azioni violente degli estremisti”

”Eravamo nel giusto, dunque nel decidere il divieto di tali manifestazioni, e grazie a tale ponderata decisione, fondata su elementi oggettivi, si è potuto evitare che gruppi di violenti si confondessero ancor più facilmente in una manifestazione significativamente più numerosa, per realizzare l’unico reale obiettivo di esprimere violenza”, ha rivendicato Piantedosi, rinnovando l’apprezzamento proprio e del governo per l’operato delle forze di polizia e ribadendo che “continueremo ad assicurare, in ogni direzione, che l’esercizio delle libertà democratiche e, nello specifico, quelle di riunione e di libera manifestazione del pensiero sia garantito e preservato dalle azioni violente di gruppi estremisti”.

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