Fake News Festival: da Napoleone a Trump tra propaganda e verità
Napoleone voterebbe Donald Trump o Kamala Harris? Quanti operai hanno lavorato per anni inalando l’amianto senza che nessuno si preoccupasse di difenderli? Che significato hanno e come si superano i confini, reali o virtuali, locali o internazionali? Cosa accade quando si arriva al punto massimo di tensione per la scienza, un Paese, una comunità, o una persona?
Sono solo alcune delle domande a cui il Fake News Festival cercherà di dare risposta con l’aiuto di giornalisti, registi, esperti di comunicazione, scienza e cultura in quattro incontri di avvicinamento all’edizione 2024 del primo e unico festival in Italia dedicato al fenomeno delle fake news, in programma a Udine dal 14 al 17 novembre e organizzato dall’associazione Prisma.
Il primo appuntamento è per domenica 13 ottobre alle 18 all’auditorium Casa della Cultura a Ronchi dei Legionari. “Morire di amianto: le storie e il film sulla polvere che uccide” sarà il tema dell’incontro con il regista Ivan Gergolet. Dialogherà con lui Timothy Dissegna, del Messaggero Veneto. L’incontro culminerà con la proiezione del film “L’uomo senza colpe”. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Leali delle Notizie nell’ambito della rassegna “Oltre il Festival” e prevede crediti per i giornalisti.
Sabato 19, alle 18 a Campoformido, nella sala polifunzionale Geatti, sarà invece la volta di “Napoleone vota Trump? Comunicazione politica e fake news attraverso due secoli”. Su invito di Paolo Mosanghini, vicedirettore del Messaggero Veneto, risponderanno a una domanda in bilico tra storia e attualità Roberto Race (giornalista e consulente in comunicazione e “public affairs”, autore di “Napoleone il comunicatore: passare alla storia non solo con le armi”), Marco Cucchini (politologo di formazione, consulente politico e per la comunicazione, docente al Liceo “C. Percoto” di Udine e all’Università degli Studi di Udine), Salvatore Borghese (analista politico e consulente di comunicazione per l’agenzia Quorum/Youtrend) e Rick Lazio (ex membro della Camera dei Rappresentanti Usa, politico e avvocato statunitense).
“Sei personaggi in cerca di confine” è il titolo della serata-evento di sabato 2 novembre, ospitata nella sala civica comunale di Cormons alle 20.30 e organizzata in collaborazione con il festival dell’informazione “Il mondo fuori”. Mara Fella (fotografa indipendente che affronta temi sociali come la migrazione, le identità femminili e le relazioni intergenerazionali), Gian Paolo Polesini (critico cinematografico e televisivo per il Messaggero Veneto), Andrea Romoli (giornalista e inviato di guerra del Tg2 Rai, Romina Kocina (direttore del Gect Go – Gruppo Europea di Cooperazione Territoriale partner della Capitale Europea della Cultura 2025), Maria Lipone (sociologa e counselor, si occupa da anni di formazione per ragazzi e adulti, anche assieme all’Associazione Media Educazione Comunità), guidati da Daniela Larocca (giornalista della redazione web del Messaggero Veneto di Udine), racconteranno che valore ha e come si supera la frontiera, vera o virtuale, vicina o lontana.
Un altro appuntamento dal format innovativo, “Il punto critico”, in programma mercoledì 6 novembre alle 18.30, all’auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone chiuderà le anteprime del Festival. Sul palco saliranno giornalisti, scienziati ed attivisti che con le loro storie cercheranno di rispondere alla domanda: qual è il punto critico per una persona, una comunità, un Paese? E cosa avviene quando nel mondo locale, in quello geopolitico o nella strettissima sfera privata, si arriva a un punto massimo di tensione? Interverranno, tra gli altri, Antonio Bacci (giornalista caporedattore centrale al Messaggero Veneto), Agnese Baini (comunicatrice della scienza, lavora alla Sissa di Trieste e Joe Casini (imprenditore, consulente e divulgatore, autore di Mondo Complesso). L’evento è realizzato in collaborazione con l’Irse.