Lo stupratore sospettato della scomparsa di Maddie assolto da altre accuse: un verdetto che condiziona la verità sulla piccola
Sospetti, accuse, indizi: tutto resta sulla carta e nelle convinzioni di una squadra di inquirenti tedeschi, ma non si traduce in una sentenza di colpevolezza, al momento almeno, per altri casi che investono Christian B., lo stupratore sospettato della scomparsa di Madeleine McCann. Maddie, la bambina inglese di 3 anni, sequestrata in un albergo nel 2007 durante una vacanza con i genitori Praia de Luz. E mai più ritrovata. L’uomo, detenuto in Germania per altri capi d’amputazione, è stato dichiarato non colpevole da un tribunale tedesco da cinque accuse di gravi reati sessuali al termine di un procedimento penale separato. Pertanto, il 47enne B, che non è identificato con il suo nome completo – nel rispetto delle norme tedesche sulla privacy – rimarrà in carcere fino a settembre 2025 per scontare una pena detentiva per una condanna separata per stupro.
Lo stupratore tedesco sospettato della scomparsa di Maddie McCann assolto da altre accuse
Christian B era stato accusato al processo di tre stupri e due casi di abuso sessuale su minori, tutti avvenuti in Portogallo tra il 2000 e il 2017. L’uomo non è accusato formalmente della scomparsa nel 2007 della piccola McCann, ma le autorità portoghesi lo hanno pubblicamente definito sospettato per quella tragica, misteriosa sparizione che dura ormai da 17 anni. Una vicenda sconvolgente che tra alti e bassi investigativi e indagini internazionali, non è mai arrivata a una svolta. Poi, improvvisamente, quattro anni l’inversione di tendenza che porta gli inquirenti sulla strada di quello che, grazie a nuove rivelazioni, sarebbe diventato il sospettato numero uno del caso della Piccola Maddie.
I sospetti degli inquirenti tedeschi sull’uomo detenuto per altre accuse
Il fascicolo intestato alla scomparsa della piccola si riapre: era il giugno di quattro anni fa quando il procuratore tedesco a capo dell’indagine su Madeleine McCann, scriveva ai genitori della piccola per comunicargli di avere «prove concrete» che la figlia fosse stata assassinata. Aggiungendo, però, di «non poter rivelare altri dettagli». Quello fu un momento di svolta. L’istante che decretava la fine delle speranza e delle ricerche volte al ritrovamento della piccola ancora in vita. Ma anche la chiusura di un cerchio investigativo che ha a lungo girato a vuoto intorno a un colpevole mai individuato. E il suo identikit, già quattro anni fa, portava a Christian B…
Le rivelazioni del compagno di cella riaprono il caso della piccola Maddie
Non solo. Ben più recentemente, alla fine di settembre, arrivano le rivelazioni del compagno di cella del sospettato, Laurentiu Codin, a cui, stando a quanto riferito dal detenuto, Christian B avrebbe avrebbe confessato di «aver preso lui la bambina». Mentre il caso riprende forza investigativa con un crescente scambio di informazioni tra la squadra tedesca, Scotland Yard e il Portogallo, la stampa britannica diffonde la notizia. E ovunque sui media si torna a parlare della piccola Maddie. Di quello che Codin avrebbe a suo volta raccontato ai giudici. Ossia che Christian – attualmente in prigione per aver violentato una pensionata americana a Praia de Luz, la stessa località dove si trovava Maddie – gli avrebbe confidato di aver preso «una bambina» durante un’irruzione in una casa in Portogallo.
Una confessione sconvolgente
Non solo. Codin, deponendo in un tribunale in Germania, ha espresso il timore che Madeleine possa essere stata sepolta, dal momento che l’ex compagno di cella gli aveva chiesto se «il Dna di un bambino può essere prelevato dalle ossa sotto terra». «Mi ha detto di aver fatto un furto in Portogallo. E mi ha detto che aveva rubato lì, in una regione dove ci sono alberghi, dove vive gente ricca – ha raccontato ancora il compagno di cella del sospettato, già accusato anche di altri reati sessuali –. Ha detto che ha visto una finestra aperta. Che stava cercando dei soldi che non ha trovato, e di aver visto in quei frangenti una bambina. E l’ha presa»… L’uomo l’avrebbe portata via in auto e sarebbe riuscito a dileguarsi prima che la polizia arrivasse sul posto.
L’assoluzione va a sfavore degli inquirenti che sospettano dell’uomo nel caso di Maddie
Il procedimento penale appena concluso non era legato al caso McCann, ma dagli atti processuali erano comunque emerse informazioni che avevano portato gli inquirenti tedeschi a definite Brueckner il sospettato chiave del rapimento della bambina inglese. Per ora, dunque, l’uomo alla sbarra per gravissimi reati sessuali, l’ha scampata su altri casi. E la sentenza gioca a sfavore dei procuratori che ritengono Brueckner il principale sospettato per la sparizione della piccola Maddie. Resta da vedere, dunque, se indagini. Indizi. E giudici, riusciranno a dimostrare la sua eventuale responsabilità nella tristissima vicenda di Maddie…
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