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L'Olanda accelera sulla Difesa

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La consegna all’Ucraina dei velivoli F-16 in forza ai Paesi Bassi è finalmente iniziata, come ha dichiarato il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans, riconoscendo per la prima volta che l’operazione è in corso e che il numero effettivo degli aeroplani che stanno passando in mani ucraine è di 24 unità. Gli olandesi investiranno però anche 400 milioni di euro per sviluppare e produrre congiuntamente con Kiev droni avanzati per ricognizione e difesa, sia volanti, sia marini e terrestri, un’operazione che consentirà di ravvivare l’industria elettronica olandese che, fino al decennio scorso era specializzata in telecomunicazioni. “Per la prima volta posso annunciare ufficialmente che i primi F-16 olandesi sono stati consegnati all'Ucraina", ha affermato Brekelmans in un post su X, mentre si recava a Kiev e nella città di Kharkiv, da dove ha commentato: “È urgente armare gli ucraini, ho visto i danni causati dagli attacchi aerei russi e ho sentito frequenti allarmi antiaerei”. Ora, come aveva dichiarato un paio di mesi fa il capo della Difesa olandese, il generale Otto Eichelsheim, durante una visita a Washington, le forze aeree di Kiev potranno colpire obiettivi militari russi senza restrizioni preventive, anche perché Mosca aveva sfruttato il confine polacco-ucraino per organizzare attacchi contro Kiev. Con questa operazione il sostegno militare olandese all'Ucraina ha raggiunto i 3,76 miliardi di euro, in aumento di 683 milioni rispetto all'inizio di giugno, come ha affermato lo stesso Brekelmans al suo Parlamento. Gran parte di questo denaro era destinato a mantenere la capacità di combattimento dell'Ucraina, inclusi pezzi e munizioni per gli obici Panzerhaubitze 2000, i sistemi di difesa aerea Patriot con cinque lanciatori e i jet F-16, nonché attrezzature e forniture mediche e razioni. Da considerare poi sono le forniture precedentemente inviate a Kiev, come i 353 veicoli da combattimento da fanteria Ypr-765, 14 carri armati Leopard 2A4, i 104 carri armati Leopard 1 e gli otto PzH 2000. Quanto ai velivoli, per armarli e mantenerli in condizioni di prontezza gli olandesi stanno fornendo all'Ucraina missili aria-aria appartenenti alle loro scorte, oltre a 450 milioni di euro per acquistare munizioni (bombe e colpi per il cannoncino) e 80 milioni di euro per contratti di manutenzione e pezzi di ricambio. Peraltro, gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina i dispositivi (kit) per trasformare le Joint Direct Attack Munition tradizionali in munizioni guidate e queste possono essere lanciate dagli F-16. Questo tipo di velivoli è in servizio in Olanda dal 1979 e, dopo la loro progressiva sostituzione con gli F-35, terminata nel giugno scorso con la certificazione della capacità di gestione delle armi nucleari presso la base di Volkel (circa 100km da Amsterdam), la Royal Netherlands Air Force aveva dato il suo assenso per la cessione degli F-16 all’Ucraina. Lo scenario attuale vede però una crescita esponenziale nell’utilizzo di mezzi a comando remoto, siano essi droni oppure rover terrestri, e questa per l’Olanda è divenuta una priorità. Per questa ragione Brekelmans ha detto all'agenzia di stampa olandese Anp che lo sforzo del suo governo non riguarderà i piccoli droni utilizzati in massa sul campo di battaglia ucraino, ma tipologie più avanzate e di medie e grandi dimensioni. Il ministro ha spiegato: “Quando la conoscenza e la tecnologia olandesi si uniscono all'esperienza sul campo di battaglia maturato dalle truppe ucraine, nascono i presupposti per creare droni innovativi ed efficaci, settore che sta progredendo rapidamente. Non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo, occorre sperimentare in fretta i prototipi e poi avviarne la produzione”. Dopo anni di stagnazione negli investimenti per la difesa, il nuovo governo guidato dal primo ministro Dick Schoof e dalla sua squadra di 15 ministri, insediatosi ufficialmente soltanto il 2 luglio scorso, sta ampliando le scelte dell’esecutivo uscente, suggerendo un cambio di approccio dettato dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Non a caso sul fronte della Marina militare, dopo una prima decisione positiva presa nel marzo scorso, l’Olanda ha dato il via al programma Orka per rinnovare la propria flotta di sommergibili siglando un contratto da 5,6 miliardi con il colosso francese Naval Group per la costruzione, presso i cantieri olandesi, di quattro nuovi vascelli destinati a rimpiazzare quelli di classe Walrus risalenti al periodo compreso tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta, con consegne a partire dal 2034. Si tratterà di una variante dei Blacksword Barracuda armabili con missili da crociera Tomahawk e dotati con lunga autonomia, in grado quindi di raggiungere anche i territori olandesi in zone caraibiche, e con sistemi elettronici di ultima generazione ottimizzati per operare negli scenari prossimi ai litorali e nei bassi fondali.