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Октябрь
2024

I cellulari degli studenti del biennio al Giorgi-Fermi di Treviso finiscono negli armadietti

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Cellulari sotto chiave alle superiori: nelle aule del Giorgi-Fermi arrivano gli armadietti stile spogliatoi.

La preside Giuliana Milana ha introdotto la novità per il solo biennio, memore dei problemi riscontrati negli anni scorsi con alcune classi prime, sfociati in provvedimenti disciplinari (sospensioni incluse) per l’uso smodato degli smartphone.

Novità che si inserisce nella stretta voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sugli smartphone in classe (seppur riguardante primarie e medie), ma anche nella logica – come spiega la dirigente – «di educare i ragazzi a vivere anche senza cellulare».

Il divieto

La scuola ha acquistato venticinque armadietti, sono stati già installati al professionale Giorgi e presto toccherà pure al tecnico Fermi: circa 500 gli studenti coinvolti fra prime e seconde (oltre a un paio di classi “critiche” del triennio del Giorgi).

Fino allo scorso anno, il regolamento dell’istituto si basava sull’uso consapevole del telefonino: bisognava tenerlo nello zaino durante le lezioni, come si usa spesso alle superiori.

Anche se ci sono casi come il Da Vinci, dove è richiesta la consegna dei cellulari ogni mattina già da dieci anni, o il Mazzotti, che sta valutando di introdurne il ritiro alla prima campanella per il solo biennio.

Dalla ripresa della scuola, invece, per prime e seconde del Giorgi si è già deciso di cambiare registro, un giro di vite «fortemente voluto» dagli insegnanti: i ragazzi ripongono il cellulare nell’armadietto all’avvio delle lezioni e lo ritirano solo a fine mattinata, non potendolo utilizzare neppure a ricreazione.

La chiave dell’armadietto viene consegnata agli alunni, l’uso del cellulare è consentito solo per scopi didattici e su autorizzazione del docente.

Rinforzare le relazioni sociali

La preside Milana ha redatto una delibera sulla scia delle indicazioni ministeriali degli ultimi anni.

«Si invitano tutti gli studenti e il personale scolastico a usare i cellulari in modo consapevole e responsabile, limitando l’utilizzo degli stessi per scopi didattici, in modo da consolidare e costruire quelle relazioni sociali che solo l’ambiente scolastico può offrire», si legge nella circolare della dirigente Milana.

Per i professori

E ci sono scuole come il Besta che hanno fatto pure raccomandazioni precise ai docenti: «Nell’ultimo collegio ho chiesto agli insegnanti di dare il buon esempio, facendosi vedere il meno possibile con il cellulare in mano, pure a ricreazione», rivela la preside Renata Moretti.

Nel professionale di Borgo Cavour, si consente agli alunni di depositarlo nello zaino, ma, nel caso ci siano classi meno rispettose, si provvede – solo per quelle – al ritiro a inizio lezione.

Nel mentre, gli armadietti al Giorgi sono realtà: «Avevamo avuto problemi in passato legati all’uso del cellulare proprio con le prime, cercavamo la soluzione più opportuna e l’abbiamo trovata negli armadietti», racconta la dirigente Milana, «partiamo con prime e seconde, perché crediamo che nel triennio gli studenti dovrebbero essere più maturi. Il fatto che debbano custodire loro le chiavi significa anche responsabilizzarli».