Zemura, una punizione per il mare della tranquillità
Brividi in avvio. “Ho visto Thauvin in borghese in ascensore” ci dice il collega. Ahia. Con Sanchez ancora ai box, e la faccenda è ancora lunga, è chiaro a tutti che quest’Udinese della classe del francese non può fare a meno.
Soprattutto in partite complicate come quella con Lecce, quando non mancava solo il campione del mondo del 2018. E così è andata. Perché Brenner, almeno questo Brenner, versione infradito a Copacabana (il ragazzo è giovane magari si farà) al ritrovato Florian non può nemmeno allacciare le scarpe.
Non è questione di errori in campo, ma di atteggiamento. Con quello di oggi non vai lontano. Meglio è andata nella ripresa col panterone Davis, uno che invece l’atteggiamento ce l’ha eccome. E infatti l’intensità davanti della squadra di Runjaic, che nonostante le tante assenze le mosse a partita in corso non le ha sbagliate, è aumentata.
E il gol è arrivato. Finalmente su punizione. Benedetta la “lite” tra Lucca e Zemura per battere quella punizione. Con lo zimbawese deciso a provarci quasi se la sentisse. Sa di gruppo, di voglia di vincere. È andata bene. Ri-muovere la classifica dopo due ko era fondamentale per continuare a navigare nel mare della tranquillità e continuare a crescere. Margine per farlo c’è n’è. E la prossima volta magari dall’ascensore, con Thauvin, già a far riscaldamento, spunterà pure un Sanchez risanato.