Addio alle giostre natalizie a Trieste: «Mancano aree adeguate»
Trieste e Santa Claus non vanno d’accordo, almeno in anni recenti. E no, non ci stiamo riferendo al paffuto e rubizzo Babbo Natale, ma all’omonimo luna park itinerante che, con altrettanta abilità del suo personaggio ispiratore, rallegra le vacanze invernali di ragazzi e bambini triestini. Ebbene, quel rapporto – già incrinato dalle polemiche nelle ultime stagioni – si è definitivamente rotto: le giostre del “Santa Claus Village” non saranno allestite nel corso delle vacanze di Natale 2024, per mancata disponibilità di un luogo adatto.
Lo ha deciso il Comune, con un’approfondita delibera che sta già incontrando la reazione contrariata dei giostrai e lavoratori interessati. I quali sperano, dal canto loro, che un incontro con i rappresentanti del Municipio possa portare a una soluzione di compromesso.
Ma la delibera del Comune – assieme alle parole del vicesindaco e assessore alle Politiche economiche Serena Tonel – non sembra lasciare spazi ad alternative, almeno per questo inverno. Tonel chiarisce che non c’è alcuna «preclusione» verso la rodatissima manifestazione natalizia e che la decisione è maturata in modo «molto rapido», a causa di ostacoli insormontabili. E allora: cosa si è frapposto nel viaggio di Santa Claus verso Trieste?
Il problema principale ha a che fare, come detto, con il luogo deputato ad accogliere la quarantina di giostre di cui si compone il villaggio. Del resto quest’ultimo ha una dimensione di circa 4.500 metri quadrati, ai quali si aggiungono gli spazi di passaggio, oltre all’area dove posizionare le abitazioni mobili dei lavoratori. Per cinque anni, fino al 2019, il “Santa Claus Village” ha trovato ospitalità in riva Ottaviano Augusto, mentre nel biennio 2020-2021 prima il lockdown e poi un mancato accordo con il Comune avevano fatto saltare la tappa triestina.
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Le maggiori difficoltà sono arrivate negli ultimi due anni. Per ragioni diverse, sia il parcheggio di via Valmaura sia quello di piazzale delle Puglie si sono dimostrati inidonei allo scopo. Il primo era diventato un piccolo caso cittadino, a causa della vicinanza con la Risiera di San Sabba che aveva portato lo stesso assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi a tuonare: «Non porteremo mai più le giostre in quella zona, abbiamo ricevuto critiche pesanti». Piazzale delle Puglie, dove la manifestazione si è svolta invece lo scorso anno, ha evidenziato falle di sicurezza legate all’attraversamento di via Carnaro. E infatti la Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (che si riunisce in Prefettura alla presenza delle forze dell’ordine) aveva subordinato il via libera per questa stagione a una serie di vincoli, fra i quali la presenza di una pattuglia di Polizia per l’intera durata dell’orario di apertura. Richieste che il Comune allega alla delibera per giustificare il suo diniego.
Data l’inadeguatezza tanto di Valmaura quanto di piazzale delle Puglie, la giunta ha valutato altre opzioni, ma non hanno dato frutti. «Non so quale possa essere la soluzione, ma bisogna trovarla: per noi non è solo gioia e divertimento, ci sono più di 30 famiglie che basano il loro reddito su questo», commenta il referente della manifestazione, Paolo Grandi. «È un problema grave». —