Di Pietrantonio come Scurati: volevano creare un’altra martire di TeleMeloni, ma la Rai smentisce la bufala
Il caso Scurati 2 rimane nel gozzo della sinistra. No, la scrittrice Premio Straga, Donatella di Pietrantonio, non fu censurata dalla Rai. Un’altra figuraccia dei dem, altro che TeleMeloni. A deciderte di non mandare in onda il monologo dell’autrice sull’Abruzzo fu Serena Bortone in persaona. Perché il suo intervento violava la par condicio che pure in Rai dovrebbero conoscere. Per questo il giochetto tentato contro la Rai meloniana non è andto a buon fine. La sinistra avrebbe voluto cavalcare un altro caso Scurati con il suo ormai celebre monologo sul 25 aprile e gridare alla censura verso la Di Pietrantonio. Invece la censura non ci fu allora con Scurati e non c’è stata adesso. le cose sono andate così.
E’ capitato che la vincitrice del premio Strega si sia lamentata che ilsuo monologo sull’Abruzzo non è andato in onda a “Che sarà” il programma di Serena Bortone. Ai sinistri non è parso vero leggere venerdì sul “Centro” diretto da Luca Telese la notizia della presunta “censura” Rai alla Di Pietrantonio. È la stessa scrittrice nell’intervista a raccontare di essere rimasta amareggiata con la Rai. Il monologo sull’Abruzzo «doveva andare in onda”. «Era il sabato prima del voto per le regionali. In una lunga intervista alla Repubblica, fra le altre cose, dico che voterò per il candidato del campo largo, Luciano D’Amico». Ed è questo il punto, non di censura si tratta ma di regole precise che in Rai e non solo conoscono tutti. Infatti la denuncia rimane nel gozzo della sinistra, perché è proprio l’azienda a riferire come sono andate davvero le cose.
In tempi di par condicio la scrittrice dichiarò di votare Pd
«La Direzione Rai Approfondimento precisa che non vi è stata nessuna censura. La redazione e la conduttrice Serena Bortone, che in un primo momento avevano chiesto un contributo alla scrittrice, a seguito di un’intervista rilasciata dalla stessa – in periodo di par condicio – con una precisa indicazione di voto, proprio in Abruzzo, decidevano autonomamente di non mandarlo in onda. Questo perché, come comunicato a Donatella Di Pietrantonio dalla stessa Serena Bortone, allora conduttrice del programma, «violava quanto espressamente previsto dalle regole aziendali in materia di par condicio e di questo informava correttamente la Direzione.
Spiegato l’arcano, nessun caso Scurati 2. Anzi, come racconta Francesco Storace su Libero, la scrittrice è stata nuovamente tra gli ospiti di “Che sarà” il 24 marzo: in quell’occasione lesse un monologo sulle Fosse Ardeatine. Il programma della Bortone poi si è chiuso lo scorso. “Insomma, altro che censura, solita fuffa”. Dovranno deporre le armi già sguainate i vari Sandro Ruotolo e Company pronti a lanciarsi un’interrogazione come fosse una clava. I tentativi di “martirio” in Rai non portano bene.
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