Strage di Mestre, il Patriarca Moraglia: «Ricordare è importante per la comunità»

«Ci chiediamo il perché, la fede è responsabilità. Chiediamo per chi non c’è più e chi non ha ancora ripreso e faticherà tutta la vita la luce». Il patriarca Francesco Moraglia ha voluto ricordare, nel giorno dell’anniversario della strage del cavalcavia di Mestre, quelle 22 vittime. Una cerimonia raccolta, nella chiesa del Sacro Cuore, per ricordarle. C’erano le autorità, il sindaco Luigi Brugnaro, il questore Gaetano Bonaccorso.

[[ge:gnn:nuovavenezia:14681691]]

Tra le fila, anche il cugino della famiglia Ogrezeanu, la famiglia rumena coi genitori Mircea e Mihaela Ogrezeanu, di 45 e 42 anni, si trovavano insieme alle figlie Aurora e Georgiana, rispettivamente di 8 e 13 anni. «Dal primo istante all’ultimo, quando ho dovuto riconoscere i miei cugini, restano solo i ricordi e dolore che c’è ancora, ci chiediamo il perché», afferma Irinel Vaduva, «Non posso chiedere niente, non posso chiedere niente, sono un cugino. Non posso puntare dito contro nessuno».

[[ge:gnn:nuovavenezia:14686708]]

Il primo cittadino Brugnaro è stato tra i primi a raggiungere il luogo dell’incidente. «Il sentimento di tutti è di grande dolore ricorderemo», dice il sindaco, «il dolore che ritorna da queste tragedie. La fede aiuta tanto».

Nella sua omelia, il Patriarca si è soffermato sull’importanza del ricordo. «Ricordare è importante per la comunità. Chi non ricorda il passato non ha presente e non ha futuro, un ricordo triste tornare a quella sera; poco dopo le 20. Essere stato presente è un segno importante che portò nella mia vita, perché ci sono momenti in cui le comunità hanno bisogno di ritrovarsi».