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Sport equestri, commissariato il Comitato veneto

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Sciolto e commissariato il Comitato regionale veneto della Federazione italiana sport equestri.

Cacciata la presidente Clara Campese, 57enne imprenditrice del settore, originaria di Bergamo e veronese d’adozione, fino a tre settimane fa in corsa per la presidenza della Federazione italiana. E nominata la nuova commissaria, l’avvocata padovana Sarah Marchiori.

Dal 2016 alla guida del Comitato veneto, alcuni mesi fa Clara Campese s’era candidata anche alla presidenza nazionale Fise con uno slogan: «Onestà trasparenza e spirito di servizio.... per garantire una gestione efficiente».

E quando il 9 settembre scorso s’era conclusa l’elezione con la sua sconfitta, non aveva esitato a evocare brogli denunciando «non é consentito a nessuno alterare il fisiologico decorso di una tornata elettorale».

Non immaginava che appena tre settimane più tardi sarebbe arrivata la débâcle con lo scioglimento del Comitato veneto di fronte a episodi di «malagestio nell’amministrazione estremamente rilevanti» di cui è stata considerata responsabile. Tradotto: migliaia di euro incassati tra rimborsi e spese non dovute o, almeno, non giustificate. Senza parlare degli spazi lasciati ad aziende nel sito del Comitato regionale in assenza di un accordo contrattuale con la Federazione.

Il commissariamento

Inevitabile il commissariamento disposto l’1 ottobre, demandando al neo-commissario di convocare l’assemblea regionale elettiva, di provvedere all’amministrazione dell’ente ma anche di nominare un consulente per passare al setaccio la gestione contabile sotto la presidenza Campese. Non basta. Il Consiglio federale ha pure incaricato il segretario generale Fise di chiedere «alla signora Campese la restituzione, entro 15 giorni, di 14.608.36 euro per rimborsi chilometrici non dovuti nell’anno 2023 nonché di euro 8.356,89 per spese effettuate con la carta di credito federale per alberghi, ristoranti, taxi, risultati imputabili ad attività che non riguardano l’attività istituzionale del Comitato regionale».

Come pure «... i giustificativi delle spese indicate nel dettaglio dalla relazione del collegio dei revisori». Un invito allargato ai consiglieri veneti “dimessi” come si legge nel provvedimento firmato dal presidente Fise Marco Di Paola e dal segretario regionale Simone Perillo.

Le irregolarità contestate

Tante le irregolarità contestate a Campese. Tra queste,«14.608 euro per rimborsi chilometrici che non risultano dovuti negli importi richiesti...» si legge con riferimento alla Volksvagen Tiguan messa a disposizione di Campese «in uso esclusivo» dalla Federazione dall’1 gennaio al 15 dicembre 2023. E ancora, 3945 euro «per spese che risultano effettuate senza motivazioni istituzionali»; 1794 euro «per spese con documentazione assente per la quasi totalità o incompleta»; 164 euro «per spese riguardanti la manifestazione Cavalli in Villa di cui non è stata accertata la deducibilità»; 8.356 euro «per spese di alberghi, ristoranti, taxi che risultano essere state sostenute per l’evento “Cavalli in Villa” seppure risulti un evento privato organizzato da terzi per finalità commerciali con cui la Federazione e il Comitato veneto non hanno alcun rapporto contrattuale». E poi: 1288 euro «per spese effettuate tra giugno e luglio 2023 dalla presidente unitamente all’avvocato F.V. per trasferte in Sardegna nonostante in quel determinato periodo nella regione non vi fossero attività istituzionali del Comitato veneto» e 489 euro «per spese effettuate dalla presidente Campese per una trasferta ad Abu Dhabi nel febbraio 2024 senza che fosse autorizzata secondo quanto previsto dal Regolamento federale».

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L’elenco, in realtà, è ben più lungo: un insieme di voci destinate a sfiorare i 50 mila euro. Ora la palla passa alla Procura federale e all’Organismo di vigilanza «per valutare l’eventuale rilevanza disciplinare delle condotte indicate o sotto altri profili» si legge. Il che significa che le carte potrebbero essere trasmesse in qualche procura della Repubblica.