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Trieste, la dinastia degli sportivi Brunner prosegue con il calciatore Alex

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Brunner è un nome che a Trieste significa sport. Werner, classe 1948, hockeysta su rotelle, fu dapprima celebre portiere del Dlf, negli anni in cui i bastoni e i pattini su quattro rotelle facevano trionfare la città a livello nazionale, per poi diventare arbitro di caratura internazionale.

Alex, figlio di Werner, classe 1973, portiere di calcio, ha trovato gloria fuori dalla propria città difendendo in serie A i pali di Foggia, Bologna e Como, prima di proseguire la propria carriera come preparatore dei portieri, inizialmente all’Udinese, ora al Watford.

Ora c’è un terzo Brunner che sta iniziando a farsi notare. È Mattia, figlio di Alex, classe 2006, rapido terzino ambidestro che ha fatto il suo esordio nel calcio dei grandi con la maglia del San Luigi, squadra attualmente al primo posto della classifica del campionato regionale di Eccellenza.

«Ho iniziato con nuoto e tennis ma non facevano per me. Vedendo mio padre giocare a calcio ho deciso di provare anch’io, anche se lui mi ha sempre detto di praticare lo sport che mi piaceva. Al Muggia a 8 anni ho giocato in porta. Poi ho deciso di giocare fuori dai pali. E ho trovato la mia strada», racconta Mattia.

Il 18enne studente al quinto anno del Carducci-Dante – diritto la materia forte, fisica il tallone d’Achille – tra San Luigi, Triestina e nuovamente San Luigi, è cresciuto tanto da iniziare il suo percorso in prima squadra.

E l’esordio in Eccellenza, con il club del patron Ezio Peruzzo, è stato decisamente positivo. Un gol con un velenoso tiro-cross nel derby pareggiato con il Muggia, ma soprattutto un primo posto che non può che far sognare.

«Sono ambizioso, e voglio farne di strada nel calcio. Il San Luigi secondo me è forte, ha un allenatore che riesce a trasmetterci la sua adrenalina. Io sono contento perché sto giocando e il gol è stata una grande emozione».

In via Felluga, a seguire con attenzione le gesta di Mattia, c’è nonna Marisa Brunner, la mamma di Alex.

«Mi fa molto piacere che mi segua nel mio percorso calcistico. Papà è Inghilterra, e riesce a venire a Trieste quando ci sono le pause per gli impegni delle squadre nazionali. Noi andiamo a trovarlo a Watford durante le festività, come Pasqua e Natale».

Ma quanto ha influito la carriera di Alex sul figlio Mattia? «Tanto. Vedendo lui che era sempre nel mondo del calcio, ho alimentato anch’io questa passione. Papà non mi ha mai imposto nulla, anzi. Alla fine però adoro il calcio. I miei beniamini? Kylian Mbappé è il mio preferito in assoluto. A livello di esterni bassi dico Joao Cancelo, Alphonso Davies ed Hector Fort Garcia».

Nel futuro extrasportivo di Brunner jr c’è la facoltà di Economia. A Trieste. Forse.

«Vorrei rimanere nella mia città ma dipende da come andrà con il calcio: non voglio fermarmi all’Eccellenza. Il sogno sarebbe vincere il campionato con il San Luigi e provare una nuova esperienza il prossimo anno in serie D. Anzi, se dovessimo essere promossi posso già dire che mi farò un tatuaggio, che suggelli l’amore per il calcio e per la mia famiglia». —