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Сентябрь
2024

Teso contro Forcolin: «Fa politica aggressiva e crea fratture. Nessuno lo sopportava più»

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«Fare politica e amministrare una grande città sono, a mio avviso, due cose ben diverse». Il sindaco di San Donà, Alberto Teso, parla dopo la riunione di Forza Italia a Maerne con il segretario regionale, Flavio Tosi.

L’ex assessore Gianluca Forcolin, segretario provinciale di FI, cui sono state ritirate le deleghe, è stato difeso da Tosi che ha parlato di «scorrettezze» nei suoi confronti, criticando il sindaco Alberto Teso che adesso replica. E spara a zero su Forcolin.

«Posso sicuramente sbagliare», premette, «ma sono convinto che, una volta eletti, gli esponenti politici debbano avere un solo obiettivo: amministrare al meglio. Se, invece, l’interesse di parte continua a prevalere, le cose non funzionano. E con Gianluca Forcolin è andata così. Lui ha un modo molto aggressivo di intendere l’attività politica: o sei con lui o contro, non ci sono alternative. Secondo me, invece, la politica è mediazione, difficile arte di comporre visioni, anche diverse, per orientarle all’obiettivo finale del pubblico interesse. Il rapporto amministrativo si basa sulla fiducia, tra la giunta e i consiglieri comunali. Come pure, ad altro livello, tra Governo e Parlamento».

«Gianluca», aggiunge, «con il suo atteggiamento non conciliante con le altre forze di maggioranza e, mi viene da dire, persino con quella parte del suo partito che non si riconosce in questa sua strategia, ha creato una frattura insanabile, tanto che tredici consiglieri di maggioranza su sedici e quasi l’intera giunta ne hanno chiesto le dimissioni. Diciassette persone sulle ventuno che compongono la coalizione di maggioranza. Non hanno aderito a questa richiesta solo i due componenti della sua civica e i due di Forza Italia, di cui adesso, peraltro, lui chiede comunque la testa».

Il riferimento è a Lucia Camata e Luigi Trevisiol, rei di non averlo difeso. «Non si è trattato», conclude, «di una questione personale né, tantomeno, di pressioni esterne. Nessuno voleva più Forcolin in giunta. Punto. E questo è stato il frutto avvelenato delle sue scelte e dei suoi comportamenti, nonostante io lo abbia difeso per mesi e abbia cercato di comporre la rottura insanabile con gli altri consiglieri. Non è possibile trasformare ogni questione, ogni scelta politica, in una prova di forza. Come dire: “Se non mi date quella vicepresidenza farò mancare il numero legale in Consiglio, se non sostituite quella persona in quella carica, ne farò chiedere io pubblicamente le dimissioni, se pensate di fare un investimento che io non condivido, metterò in difficoltà l’assessore competente in consiglio».

« Non si può amministrare in queste condizioni. A me non interessa di quello che succede nelle giunte di Noale, Portogruaro, Mirano o qualsiasi altra città della provincia: sono sindaco di San Donà e voglio amministrare bene. Se FI ritiene di aver subito una ingiustizia a Spinea o a Scorzè, dico due città a caso, perché dovrebbe esserci una conseguenza sugli equilibri o le scelte amministrative qui? Mi spiace per quanto successo, ma non c’era alternativa».