Si uccide con farmaci comprati nel dark web a Rapallo, indaga la procura: campioni analizzati a Pavia
ROMA. La procura indaga sulla morte di un uomo di 49 anni che si è tolto la vita ingerendo alcune fiale di un farmaco acquistato con ogni probabilità nel dark web. Il pubblico ministero Arianna Ciavattini ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti. L'uomo è stato trovato morto dalla mamma con cui viveva a Rapallo. Secondo quanto raccontato dall'anziana, il figlio era depresso da due anni dopo la morte del padre. Da quel momento aveva provato a uccidersi più volte senza riuscirci. Si era anche rivolto all'associazione Luca Coscioni per andare in Svizzera ma le sue richieste erano state respinte, visto che non era un malato grave o terminale.
Per Dark Web si intende quella parte della rete internet che si raggiunge solo attraverso specifici software. Il dark web è una piccola parte del deep web, la parte di web che non è indicizzata da motori di ricerca. La rete del Dark Web è costituita da nodi invisibili che utilizzano protocolli criptati e non standard per trasferire i dati. Le pagine, dunque, non sono accessibili con gli trumenti delle ricerche tradizionali né si riescono a raggiungere attraverso i classici link. Si stima che il 95 per cento dell'attività svolta nel dark web sia illegale: attività criminali, traffici illeciti, pornografia e transazioni illegali o per pagare ad esempio attività illecite tramite la valuta virtuale bitcoin.
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In questi mesi, l'uomo avrebbe iniziato a fare ricerche on line per capire come uccidersi. Il pm ha disposto l'autopsia, che verrà effettuata domani dal professore Francesco Ventura, oltre al sequestro delle fiale e dei dispositivi elettronici dell'uomo. I campioni biologici verranno poi spediti dall'obitorio dell'ospedale San Martino al dipartimento di Medicina legale di Pavia dove verranno analizzati per risalire al tipo di sostanza usata. I reperti saranno comparati con i residui trovati dentro una delle fiale. Il sospetto dei carabinieri è che l'uomo possa avere acquistato le fiale nel dark web visto che non avevano etichetta e quindi difficilmente tracciabili. Non è, tra l'altro, la prima volta che a Genova si registrano casi di suicidi con farmaci acquistati nel darknet: in procura le forze dell'ordine ne hanno segnalati almeno quattro.