No all’invasione dei migranti, in Austria trionfa la destra radicale. Sinistra e Popolari crollano
Anche l’Austria svolta a destra, con il Partito della libertà (FPOE) che ha cavalcato i “sentiment” negativi per l’immigrazione fuori controllo e i rincari dell’inflazione conquistando la maggioranza con il 29,2% dei voti, battendo i Popolari dell’OVP al governo del cancelliere Karl Nehammer, al secondo posto con il 26,5% delle preferenze, terzi i Socialdemocratici dell’SPÖ, con il 21,1%, quarti i Liberali di NEOS, con il 9,2%%, davanti ai Verdi (8,3%). Da record l’affluenza, che sfiora l’80%. Da oggi inizieranno quindi i colloqui per la formazione di un possibile governo, un compito difficile per il presidente verde Alexander Van der Bellen, contrario ad affidare la guida dell’esecutivo a Kickl. In questo contesto così incerto, ovviamente si susseguono le voci sul futuro di Karl Nehammer, ma la situazione rimane fluida e le consultazioni potrebbero rivelare sviluppi inaspettati.
L’Austria va a destra, sulla scìa del tema dell’immigrazione
Sulla scia della grande avanzata dell’Afd in Germania, l’estrema destra del Fpo non solo diventa il primo partito del Paese alpino ma mette a segno un risultato senza precedenti sfiorando il 30% dei consensi, ben oltre le attese della vigilia. E guadagnando addirittura il 13% rispetto alle scorse elezioni. “Oggi gli austriaci hanno fatto la storia: si sono espressi chiaramente a favore del cambiamento”, commentano a caldo i vertici del partito guidato da Herbert Kickl. In ogni caso, non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, al FPOE servirà una mano per governare e nelle prossime ore sono già attese le prime manovre per trovare eventuali accordi di coalizione. Il partito socialdemocratico di opposizione ha ottenuto il suo peggior risultato di sempre, il 21%, mentre il liberale NEOS ha raccolto circa il 9% dei voti. Nonostante le devastanti inondazioni di questo mese causate dalla tempesta Boris, i Verdi, partner minori della coalizione di governo, hanno totalizzato l’8,3%, piazzandosi al quinto posto. Il partito comunista e l’apolitico partito della birra dovrebbero restare definitivamente esclusi dal Parlamento: per loro appare ormai impossibile superare la la soglia di sbarramento del 4%.
L’apertura di Herbert Kickl agli altri partiti
Traendo profitto da un’ondata di destra in molte parti d’Europa e prendendo a modello l’ungherese Viktor Orban, l’FPOE ha capitalizzato i timori su migrazione, asilo e criminalità, accentuati dalla cancellazione ad agosto di tre concerti di Taylor Swift a Vienna per un presunto complotto terroristico islamista. L’inflazione crescente, la tiepida crescita economica e il persistente risentimento per le rigide misure governative durante il Covid hanno contribuito all’enorme balzo in avanti del FPOE dalle ultime elezioni del 2019.
Il leader del Partito della Libertà d’Austria (Fpo), Herbert Kickl, si è detto “pronto a guidare il nuovo governo” dopo la storica affermazione dell’estrema destra alle elezioni parlamentari e ha aperto al dialogo con le altre forze politiche. Ritenendo che l’esito delle elezioni odierne segnerà un cambiamento per l’Austria, Kickl ha interpretato la vittoria del suo partito come una “chiara dichiarazione” da parte dell’elettorato austriaco “che le cose non possono andare avanti così in questo Paese“. “Stiamo tendendo una mano in tutte le direzioni”, ha aggiunto il leader del partito euro-scettico, anti-migranti e filo-russo, sottolineando di voler costruire una “fortezza austriaca”. Per il momento, tuttavia, nessun altro partito austriaco si è mostrato disposto a formare un governo con l’Fpo e Kickl ha detto che ora si deve chiedere agli altri partiti “cosa pensano della democrazia”.
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