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Сентябрь
2024

ATP Pechino: Sinner è imperturbabile, trema nel tie-break ma regola Lehecka

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[1] J. Sinner b. J. Lehecka 6-2 7-6(6)

Con qualche brivido ma è sempre e solo Jannik Sinner. L’altoatesino è una sfinge, un robot di granito che sembra non farsi scalfire da niente e da nessuno. Il “niente” è il tormentone della vicenda doping che lo vede nel mirino della WADA, il “nessuno” in questo caso era l’avversario sul campo: Jiri Lehecka. Il ceco è stato totalmente sopraffatto nel primo set, salvo poi alzare il proprio livello di gioco e mettere in seria difficoltà il nativo di San Candido nel tie break. Non è bastato, perché l’azzurro annulla due set point e con la proverbiale forza mentale chiude la pratica in due set con lo score di 6-2 7-6(6). Ad attenderlo in semifinale il beniamino di casa Bu che ha superato a sorpresa Rublev in due set

Primo set: dominio assoluto di Sinner che chiude 6-2

Il terzo confronto tra Sinner e Lehecka inizia con l’azzurro al servizio. Nonostante il primo fallo della partita, Jannik è perfetto nei primi due turni di servizio. Non si può dire lo stesso del proprio avversario. Nel terzo game la prima di Lehecka decide arbitrariamente di assentarsi, complicando non poco i piani del ceco: Jiri manda un dritto in rete fornendo due palle break al numero uno a mondo. La zampata arriva sulla prima opportunità con uno scambio in diagonale che vede il nativo di Boleslav provare una difficile variazione con il dritto lungolinea che, purtroppo per lui, atterra in corridoio. E’3-1 per l’italiano. Sarà l’unico break fin quando non si arriva alla pausa lunga, dopo la quale il numero 37 del ranking andrà al servizio per rimanere nel set.

La faccia con cui Lehecka va in pausa la dice lunga sul grado di fiducia nel poter rientrare nel set: due gratuiti e la percentuale bassa di prime in campo lo portano sotto 15-30, poca fortuna in un’uscita di rovescio lungolinea e fioccano due set point per l’altoatesino. Jannik non è cinico sulla prima, al ceco non basta forzare la seconda perché il proprio rovescio si stampa in rete e fa calare il sipario su un primo set senza storia con l’azzurro in totale controllo. 

Secondo set: Lehecka si sveglia ma Sinner passa in rimonta al tie break

Jannik è un martello che con colpi potenti toglie il tempo all’avversario che in balia esce dallo scambio in maniera fallosa. L’azzurro forte del vantaggio sembra imperturbabile, con il ceco che da una mano con scelta rivedibili: discesa a rete avventata con Sinner che lo trafigge con un passante di dritto che vale un succulento 0-30. Lehecka ha un moto d’orgoglio e il take si prolunga ai vantaggi. Grande turno di servizio per il numero uno al mondo che va di fretta e, con un servizio di livello, non da modo all’avversario di far partire lo scambio. Lehecka prova a svestire i panni dello sparring partner e nel quarto game porta a casa lo scambio della partita. Il primo punto del sesto gioco è una di quelle mazzate psicologiche per chi lo perde: tocca sopraffino del ceco con la palla corta ma il nativo di San Candido attiva la modalità ghepardo e trasforma un recupero in un vincente. Il numero 37 al mondo è bravissimo però ad affidarsi al servizio ed esce da un pericoloso 30-30. Game rapido per Jannik. il game di Lehecka al servizio sul 4-3 è l’ennesimo game della sofferenza con il ceco alle strette e costretto a fronteggiare una palla break, che ha il retrogusto amaro del match point per l’avversario. Niente paura perchè senza più nulla da perdere il nativo di Boleslav tira fuori il meglio di sé, pesca una riga con il servizio e poi si disimpegna con due carezze sotto rete che valgono un insperato 4-4.

In un match che sembra esente da pressure test, ecco arrivare il banco di prova per Sinner del tutto inatteso. Sul 5-5 non solo l’azzurro si ritrova per la prima volta ai vantaggi sul proprio turno di servizio, ma deve aggrapparsi per due volte di fila al servizio per evitare il break, con il settimo ace della partita che annulla la seconda chance per il ceco. Nonostante non abbia sfruttato di un game in cui l’azzurro è incappato in due doppi falli, Lehecka riesce a portare il set al tie break: dritto al fulmicotone per l’altoatesino che parte con il piede giusto. Il primo mini break arriva sul secondo servizio del ceco dove il vincitore dell’US Open sfodera la palla corta, cogliendo di sorpresa l’avversario. Lo slice tradisce Sinner e si ritorna in parità. Si gira sul 3-3. L’errore di dritto dell’azzurro fa balzare in testa Jiri che, sul 6-4, ha il set point sul proprio servizio. Non concretizza dando una mano all’azzurro che rientra in gioco. Si va 7-6, stavolta l’occasione è ghiotta per Jannik. Ghiaccio nelle vene, l’azzurro infila quattro punti di fila ed evita la lotteria del terzo set.

[WC] Bu Y. b. [4] Andrey Rublev 7-5 6-4 (Giuseppe Di Paola)

Brilla sempre di più la stella di Bu Yunchaokete. La wild card di casa continua a mietere vittime di spessore e dopo aver sconfitto agli ottavi la medaglia di bronzo olimpica Lorenzo Musetti conquista la sua prima vittoria con un top 10 sconfiggendo in due set la testa di serie numero 4 Andrey Rublev 7-5 6-4.
Per Bu è la seconda semifinale consecutiva dopo quella raggiunta la settimana scorsa all’ATP 250 di Hangzhou. Con questo successo il ventiduenne nato nella regione autonoma dello Xinjiang, attuale numero 96 del ranking ATP – suo best ranking -, diventa il primo cinese a raggiungere la semifinale del torneo di Pechino e il tennista con il ranking più basso a raggiungere la semifinale dal 2008, quando ci arrivò il tedesco Bjorn Phau. Adesso per lui la semifinale con il numero 1 al mondo Jannik Sinner.

Un match nel quale Bu ha dimostrato resilienza e voglia di lottare in un periodo di grazia per il ventiduenne, reduce dell’ingresso in top 100. Un primo set che sembrava destinato al tie-break con Rublev in pieno controllo nei suoi turni di servizio e Bu costretto ad annullare due palle break lungo la via. Nell’undicesimo gioco arriva a sorpresa il break del cinese che poi chiude al primo set point. Nel secondo set è ancora Bu ad aggredire Rublev in risposta e a piazzare il break nel coso del terzo gioco. Il russo ha avuto le sue chance per rimettere in equilibrio il set ma il cinese è stato bravo ad annullare le due palle break e chiudere ancora una volta alla prima occasione.