Lollobrigida: “Con noi non passerà mai l’uso ricreativo della cannabis. Per i malati ci sono leggi speciali”
“Quello che in Italia non passerà mai è l’uso ricreativo della cannabis, quello non passerà mai. Qualcuno ci può fare anche 100 mila aziende. Ma se uno vuole usare la droga per divertirsi, in Italia, finché ci sarà il nostro governo, non lo potrà fare”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine del G7 che si è concluso oggi a Siracusa. Il chiarimento arriva rispondendo alla domanda di un coltivatore di cannabis cosiddetta light.
G7, Lollobrigida: con noi mai uso ricreativo della cannabis
“Quello che noi vietiamo – continua il ministro di FdI – è infiorescenza con all’interno proprietà cannabinoidi che possa produrre una alterazione dello stato psicofisico. Per il resto, non abbiamo proibito alcunché. Per i malati c’è una legislazione speciale”, ha chiarito a scanso di equivoci e polemiche. “I semi possono essere comprati a parte – dice – questo è un dato. Si possono produrre da sempre prodotti derivanti dalla cannabis. Quello che strumentalmente si vuole fare arrivare a legislazioni di altri Stati, come l’Olanda o la Germania, che hanno deciso di legalizzare la droga. Noi non la vogliamo legalizzare la droga, non c’è proprio modo di convincerci”.
“Per i malati esiste una legislazione speciale”
Sull’uso di Cbd cannabinoidi Lollobrigida aggiunge: “Tutto quello che l’Europa sancisce come principio che deve essere autorizzato, automaticamente nei paesi in Europa viene autorizzato. Noi abbiamo vietato esclusivamente la parte che viene usata attualmente per una cosa che non è giusta. È sbagliata. L’uso della cannabis ricreativo non si può fare”. Alla domanda del produttore sui malati che fanno uso di cannabis light, il ministro replica: “Per i malati c’è una legislazione speciale, e i centri autorizzati, controllati può essere ancora coltivata. La scienza ci dice che si può fare. Le aziende che utilizzano questo tipo di produzione non devono temere niente. Quelli che pensavano di fare buon business illudendo i ragazzi a entrare in negozio con il simbolo della marijuana per noi smetteranno di farlo in Italia”.
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