La matematica del cuore svelata dalla coach Irene Viglia Atton
IVREA
“Se tocchi il cuore tocchi tutto”: è questo il mantra di Irene Viglia Atton, 46 anni, eporediese di nascita trapiantata a Londra che ha cambiato la sua vita dopo una lunga esperienza nelle multinazionali e ora è “formatrice visionaria della leadership e specialista dell’immaginazione e dei sogni”. Esperienza che si traduce in una grande conoscenza della matematica del cuore da condividere con il lavoro di coach.
Come si è sviluppato il suo percorso?
«Sono nata e cresciuta e Ivrea, ma a un certo punto mi sono resa conto che il territorio mi stava stretto. Così nel 1999 sono arrivata in Gran Bretagna e ho studiato commercio internazionale, poi ho iniziato a lavorare con alcune multinazionali e a viaggiare molto, tanto che parlo quattro lingue. A un certo punto, però, anche se la mia carriera stava andando bene, sentivo che mancava qualcosa. Era il 2010, il periodo in cui le grandi aziende erano in crisi, la disoccupazione aumentava e la gente veniva cacciata in maniera brutale. Mi sono resa conto che mancava l’aspetto umano, mancava il cuore. È così che è cominciato il mio percorso da coach, per allenare le persone a non arrendersi al “troppo cervello e poco cuore”, per imparare a veicolare le emozioni e ottenere risultati positivi da esse anche quando sembrano negative».
Di che si occupa nel dettaglio?
«Da allora mi sono dedicata a studiare coaching, in particolare con l’istituto americano HeartMath, che si dedica anche ad altre pratiche legate all’immaginazione. Dal 2010 tengo corsi e sessioni individuali, in ogni ambito, e ho impostato il mio lavoro sul motto “Porto il cuore”, lavorando sulla parte emozionale anche per quanto riguarda il campo professionale. Il mio campo riguarda il bisogno di prendere le redini del proprio benessere emozionale e mentale al fine di trovare la giusta centratura, un equilibrio, specialmente quando si tratta di un team di lavoro. È scientificamente provato, attraverso macchinari e strumenti HeartMath, che un atteggiamento positivo è in grado di modificare la giornata, in quanto il campo elettromagnetico del nostro cuore emana vibrazioni, influenzando anche ciò che ci circonda. Dobbiamo andare oltre la performance, oltre questo sistema che ci chiede di essere sempre al top per lavorare sulla nostra capacità di autoregolarci e sull’imparare come fare».
Oggi sarà possibile partecipare a una sua lezione a Castellamonte: su cosa lavorerà con i presenti?
«Proveremo alcune tecniche per imparare a veicolare la rabbia, a cambiare la nostra realtà (ritrovo alle 14 al salone a Campo). Io sono originaria di Muriaglio, lì c’è la casa di famiglia e ci tengo a dare il mio apporto alla comunità. I momenti difficili e gli attriti sono presenti in ogni momento della vita quotidiana e insegnerò alcune tecniche per imparare ad autoregolarsi attraverso le emozioni e il cuore al fine di trovare in essi la propria coerenza e migliorare la propria vita. In questo ha un ruolo centrale anche l’immaginazione: non parliamo di psicologia, ma di regolare l’impatto di emozioni e visioni per avere successo, qualunque sia il significato che si vuole dare al termine. Dal 2010 aiutare le persone in tal senso è il mio lavoro a tempo pieno e viaggio molto, in Europa e oltreoceano, per far conoscere l’ambito con eventi e conferenze».
Nel suo lavoro cosa si porta dietro delle sue origini?
«I miei genitori lavoravano all’Olivetti di Ivrea e quel mondo ha rappresentato una famiglia per loro e di conseguenza anche per me. Adriano e Camillo Olivetti sono il meglio dell’ingegno canavesano, hanno dato vita a una sorgente tuttora viva e direi che questa è l’eredità che sento e nutro nel mio mestiere, perché porto con me una parte di quel pensiero. Quando sono all’estero è come se con me ci fosse sempre un bagaglio, un pezzo di storia delle mie origini che mi accompagna ovunque vada. La cura del benessere della comunità e delle persone è uno degli insegnamenti che conservo, perché tutti siamo in grado, attraverso il cuore, di fare il bene delle persone. Il cuore è la parte forte del nostro essere che dobbiamo imparare a usare nel modo giusto, perché se si tocca il cuore si tocca tutto».