Guardia medica, accesso negato agli utenti: le visite al telefono
«Una situazione che ha dell’incredibile, all’inizio non volevo crederci». Commenta così Boris Crovatto, residente a Toppo di Travesio, la spiacevole esperienze vissuta nel presidio della guardia medica di Meduno. Ma veniamo ai fatti.
Dopo due giorni di tosse e febbre alta, Crovatto aveva deciso di recarsi in guardia medica per un rapido controllo. «Ad accogliermi c’erano due alpini, che stavano presidiando l’ingresso, i quali hanno chiesto al medico di turno di potermi visitare – ha raccontato l’utente –. Il dottore ha risposto dicendo che avrei dovuto telefonare».
A quel punto Crovatto si è accomodato in sala d’attesa, a pochi passi dall’ambulatorio del medico, e ha avviato la chiamata.
«Al telefono mi ha detto che non avrei nemmeno dovuto accedere al presidio – aggiunge –. A quel punto mi ha chiesto i sintomi e avviato l’anamnesi. Terminato l’iter, ho chiesto se poteva controllare i polmoni, per escludere un’eventuale bronchite. Si è rifiutato. Ci tengo a sottolineare che, in tutto questo, la sala d’attesa era completamente vuota. Appurando che non c’era modo di trovare un punto d’incontro, mantenendo la calma, me ne sono andato».
Una storia che ha del paradossale e che non sarebbe nemmeno l’unica che ruota attorno al presidio di Meduno. Monica Bortolussi, anch’essa residente a Toppo di Travesio, aveva accompagnato la figlia sedicenne alla guardia medica di Meduno.
La giovane presentava febbre alta e un’acuta infiammazione alle tonsille. «Premetto che non sapevo bisognasse chiamare prima di presentarsi – racconta –. Tuttavia, quando siamo arrivate, intorno alle 5 di mattina, non ci ha aperto nessuno e fuori pioveva molto; nemmeno chiamando abbiamo ricevuto risposta. Non sapendo cosa fare ho contattato il 112 chiedendo aiuto; subito dopo ho ricontattato il presidio e sono riuscita a parlare col medico.
Dopo aver spiegato la situazione non ha voluto farci entrare, visitando mia figlia al telefono, sotto la pioggia, per poi rimandarci a casa senza, a mio avviso con una cura non adeguata. Infatti, nel pomeriggio ci siamo recate dal medico di base che ha immediatamente prescritto l’antibiotico per curare la forte tonsillite che aveva. La situazione mi ha innervosita e lasciata senza parole».
Sulla questione è intervenuto anche il presidente dello Snami Riccardo Colloca. «Non fa mai piacere sentire queste storie – ha dichiarato –. Mi sembra una buona occasione per ricordare agli utenti che prima di andare in guardia medica è necessario contattare telefonicamente il presidio di riferimento, come previsto dalla Carta dei servizi. Non sono al corrente dei fatti accaduti ma ritengo che se il collega abbia agito in un determinato modo, l’ha fatto in buona fede e nel rispetto delle disposizioni.
La chiamata, ribadisco, serve proprio per evitare queste spiacevoli