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Сентябрь
2024

Rispunta il morbillo, in Veneto 32 casi in nove mesi. L’appello: «Fate il vaccino»

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Trentadue casi di morbillo in Veneto nel giro di nove mesi. Da tre anni quasi non se ne vedevano, mentre nel 2019 ce ne furono addirittura un’ottantina. Il virus che durante il periodo del Covid era praticamente scomparso è tornato a diffondersi nella popolazione.

I dati sono in crescita, la Regione Veneto sta monitorando il fenomeno. «La copertura vaccinale nei bambini è importantissima ma invitiamo a farlo anche donne in età fertile, insegnanti e studenti. Possono farlo in qualsiasi momento, ed è assolutamente gratuito», ricorda Francesca Russo, direttrice del dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto.

L’anno scorso ci fu un solo caso, nel 2022 anche e durante la pandemia i contatori erano praticamente a zero.

«È sempre così con il morbillo», spiega la dottoressa Russo. «Negli anni si accumulano i cosiddetti “suscettibili”, coloro che non hanno mai avuto la malattia o che non si sono vaccinati. E quando il virus arriva, ci sono sempre piccole o grandi epidemie. È bene ricordare la velocità di propagazione: da un caso di morbillo se ne possono generare dai 12 ai 14».

Dei 32 casi rilevati fino a oggi dall’inizio dell’anno, ci sono solo 4 bambini. Tutti gli altri sono concentrati in due fasce d’età distinte: 14 casi dai 5 ai 14 anni e altri 14 casi tra i 35 e i 64. L’età media dei contagiati è di 30 anni.

«Rischi? Il morbillo è una malattia pericolosa perché può dare encefaliti che possono portare fino alla morte, oltre che complicanze di tipo respiratorio».

In Veneto sono state ospedalizzate 6 persone, divise tra Medicina interna e Malattie infettive.

«Quando ci viene segnalato un caso partiamo subito con un’indagine epidemiologica e a tutte le persone che vi sono entrate a contatto viene consigliata la vaccinazione» continua la direttrice regionale della Prevenzione. «È bene ricordare che il vaccino fa effetto anche nella post esposizione».

Francesca Russo ha una spiegazione anche per il fatto che, durante il Covid, i casi di morbillo si erano azzerati. «Innanzitutto il virus del Covid ha prevaricato tutti gli altri», spiega. «Poi le persone se ne stavano a casa e quindi la proliferazione delle malattie era cambiata notevolmente. Inoltre, come già anticipato, l’andamento del morbillo è storicamente così: a intervalli di alcuni anni con numeri vicini allo zero si alternano puntate epidemiche».