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Сентябрь
2024

Accusata dell’omicidio dello zio, il tribunale conferma il carcere

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COLLI VERDI. Il risultato dell’autopsia, che aveva escluso la morte violenta, non è bastato: per i giudici del Riesame, che hanno esaminato l’appello della difesa, l’indagata potrebbe commettere ancora reati della stessa natura. Con questa motivazione hanno respinto la richiesta di scarcerazione di Liliana Barone, la donna di 45 anni ancora in carcere con l’accusa di omicidio volontario in relazione alla morte dello zio 89enne Carlo Gatti, trovato morto la mattina del 4 febbraio nella sua casa alla frazione Canavera di Ruino, a Colli Verdi.

La donna, in cella da sette mesi, resta dunque in carcere. L’avvocata difensore, Laura Sforzini, non esclude a questo punto il ricorso in Cassazione. Ancora sotto sequestro anche la casa di Ruino in cui il pensionato era stato trovato morto, in una pozza di sangue, in camera da letto, una domenica mattina. Nei primi interrogatori aveva spiegato di essersi accorta dell’accaduto solo al mattino, quando era andata nell’altra camera da letto e aveva trovato lo zio senza vita ai piedi del letto.

La richiesta dei domiciliari

Il Riesame ha sciolto la riserva dopo l’udienza, celebrata il 4 settembre, in cui la difesa della donna chiedeva di concedere all’indagata almeno gli arresti domiciliari, in una casa di famiglia, in attesa della conclusione delle indagini. Richiesta che seguiva l’esito dell’autopsia, depositata a giugno, che aveva escluso la morte violenta. Secondo i medici legali il pensionato è deceduto per una emorragia causata da un colpo di bassa intensità (compatibile anche con una caduta) ma i cui effetti sarebbero stati amplificati dalle gravi patologie di cui l’anziano soffriva e anche dalle medicine che prendeva, in particolare la terapia con anticoagulanti. L’autopsia ha anche escluso fratture craniche o altri segni di violenza sul corpo. La pm Valentina Terrile aveva fissato un interrogatorio i primi giorni di settembre, per precisare la dinamica dei fatti, ma l’indagata si era avvalsa della facoltà di non rispondere. —