I trent’anni del Corriere delle Alpi: un patto con i lettori
E’ difficile immaginare un luogo che meglio di un territorio di montagna contenga in sé così tanti temi importanti per questa fase storica. L’elenco è noto, ma vale la pena ricordarlo: la difesa dell’ambiente, gli effetti del cambiamento climatico, il rischio spopolamento, le dimensioni della presenza industriale e della rete di servizi pubblici, i trasporti, la capacità di essere attrattivi per i giovani, le politiche per un turismo sostenibile.
Un menu così articolato da comportare una grande responsabilità per il giornale chiamato a raccontarlo, ma che al tempo stesso dice molto sul ruolo che quello stesso giornale ricopre all’interno della comunità di riferimento. Il Corriere delle Alpi assolve questi compiti da 30 anni e oggi festeggia il compleanno consapevole di questa storia e determinato a esserne un interprete sempre più completo e accurato.
Un traguardo così significativo – tre decenni di vita – non è infatti soltanto un’occasione di festa, ma un’opportunità per riflettere su come sono cambiate le nostre vite in questo arco di tempo e ancora di più per scrutare come le diverse situazioni potranno evolvere.
Una serie di contributi li presentiamo nell’inserto al centro del giornale e si affiancano al lavoro quotidiano dei nostri giornalisti: un compito che interpretano con impegno e passione e per questo va a loro il mio sincero ringraziamento. Ma è anche un compito che ha bisogno di alimentarsi con uno scambio continuo tra la redazione e i lettori, perché un giornale non è un osservatore esterno rispetto alla comunità alla quale si rivolge, ne fa pienamente parte, respira con essa, la ascolta, raccoglie e racconta i fatti e i sentimenti che la attraversano.
E’ realmente una casa aperta. Noi crediamo fortemente in questo dialogo, e non soltanto perché rispetto a 30 anni fa la tecnologia ha rivoluzionato il rapporto tra giornale e lettori: era principalmente una strada a senso unico, il giornale comunicava e il lettore riceveva, esistevano quasi unicamente le lettere alla redazione per creare l’occasione di un confronto, mentre ora è un’autostrada a doppio senso, sulla quale si viaggia a tutte le ore: grazie alle piattaforme digitali produciamo continuamente contenuti e con altrettanta tempestività riceviamo commenti, segnalazioni, stimoli. E lo sviluppo della tecnologia, già lo vediamo, ci offrirà sempre nuove soluzioni e nuovi strumenti.
Tutto questo ha certamente contribuito ad aumentare la vivacità del rapporto, ma non a modificare i principi con i quali affrontiamo il nostro lavoro: cioè osservare, cercare, capire, verificare e controllare ogni notizia.
Certo, ci muoviamo in un contesto sempre più complesso, vista la grande mole di comunicazioni – spesso false o imprecise – che affolla le nostre giornate, ma anche sorretti da una granitica consapevolezza. Cioè che i nostri continui sforzi per offrire una informazione di qualità rappresentano la migliore conferma dell’utilità dei giornali e del ruolo di bussola capace di guidarci in tempi complessi.
Lo sforzo è capire quali scenari ci aspettano, quali sono i possibili orizzonti per una crescita collettiva.
Questo giornale lo fa da 30 anni e da poco meno di uno sotto le insegne di un nuovo gruppo editoriale – Nem, Nord Est multimedia – che ha scelto di puntare sull’informazione perché la ritiene un’infrastruttura fondamentale di una comunità. Festeggiamo i nostri primi trent’anni consci di questa responsabilità, con la volontà di essere sempre dalla parte dei lettori e di dimostrare che una buona informazione aiuta tutti noi a essere cittadini più consapevoli e preparati.
Buona lettura. E auguri a tutta la comunità del Corriere delle Alpi.