Verso l’apertura del nuovo ospedale di Pordenone: entro l’anno i primi trasferimenti
Tutto procede come da programma. Il nuovo ospedale si prepara ad aprire le porte agli utenti. La struttura, dal valore complessivo di 227 milioni di euro, consentirà alla sanità pordenonese di compiere importanti passi in avanti, considerando che sarà dotata di strumentazioni di ultima generazione e sarà all’avanguardia dal punto di vista energetico e della sicurezza.
Terminati i lavori di carattere edile, i tecnici sono impegnati nell’allestimento dei vari reparti e nell’installazione dell’attrezzaggio medicale; parallelamente, avanzano anche i collaudi dei vari impianti. Nel frattempo, la direzione dell’azienda sanitaria ha definito il piano per il trasferimento dei reparti dal vecchio al nuovo nosocomio.
«L’auspicio è di poter partire prima di Natale – ha spiegato il direttore generale dell’Asfo Giuseppe Tonutti –. Tuttavia, ciò dipenderà dall’esito dei collaudi in corso; in caso contrario partiremo non più tardi dell’inizio del nuovo anno. Come da programma, la prima fase riguarderà le medicine, pronto soccorso e radiologia d’urgenza. Ritengo simbolicamente importante rendere operativi i primi reparti già alla fine del 2024». La seconda fase del piano, che vedrà protagoniste le chirurgie, sale operatorie e terapie intensive, prenderà il via da metà gennaio e terminerà intorno a metà marzo. Infine, entro giugno saranno trasferiti tutti gli ambulatori e il materno-infantile.
Il nuovo ospedale, quindi, sarà completamente operativo entro l’estate del prossimo anno. «Tutti i reparti – ha precisato Tonutti –, una volta trasferiti nella nuova struttura saranno operativi fin da subito. Fino a quando il piano non sarà ultimato, tuttavia, gli utenti continueranno ad accedere dall’ingresso dell’attuale nosocomio. Il nuovo ingresso contiamo di inaugurarlo durante il periodo di Pasqua».
Un risultato reso possibile grazie all’affidamento, andato a buon fine, del servizio di manutenzione e gestione calore del nuovo ospedale. «Siamo molto soddisfatti – commenta il direttore dei lavori Luca Bonadonna –. Se non fossimo riusciti in tempo a dotarci di un gestore delle manutenzioni e della fornitura calore non avremo potuto aprire l’ospedale entro i tempi che ci eravamo prefissati. Si tratta, infatti, di una struttura con sistemi molto complessi che, nell’eventualità di guasti, necessitano delle mani di personale esperto e qualificato».
Il nuovo presidio avrà una capienza di circa cinquecento posti letto. Al suo interno saranno presenti undici sale operatorie, due risonanze e due tac, a cui si aggiunge un locale che ospiterà i servizi di pronto soccorso, che saranno divisi in tre sezioni, una dedicata alla pediatrica, una all’ortopedia e una alle attività ordinarie. Uno spazio sarà riservato alla terapia intensiva e alle semi-intensive, per poi concludere con i locali che ospiteranno le prestazioni specialistiche.
Due piani della struttura saranno dedicati alle degenze chirurgiche e mediche. Anche la nuova piastra ambulatoriale si svilupperà su due piani e sarà affacciata su via Montereale. Tra le prestazioni specialistiche erogate dal nuovo ospedale trova spazio anche la radiologia interventistica, che sarà accolta in una piastra molto ampia dotata di strumentazione di ultima generazione.
Se anche il nodo del personale verrà sciolto, individuando nuovi professionisti, si potrebbe risolvere anche il problema degli spostamenti dei pazienti verso altre realtà.