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Сентябрь
2024

L’asta dei cimeli alabardati di Marcello Bisiacchi raccoglie tremila euro per gli anziani

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Occhi lucidi, ricordi di un calcio che non c’è più, amici e compagni di squadra che si ritrovano a 35-40 anni di distanza. Non una giornata qualsiasi quella di lunedì scorso alla Sala Millo del Comune di Muggia.

L’evento “Marcello & Friends, una maglia per Muggia” organizzato per commemorare la figura di Marcello Bisiacchi, storico magazziniere della Triestina negli anni d’oro, i magnifici anni ‘80 in particolare, è stato un autentico successo.

Introdotto dal sindaco di Muggia Polidori e dal presidente della Pro Loco Muggia Agapito, il figlio di Marcello, Rudy Bisiacchi ha introdotto lo spirito dell’iniziativa, un’asta benefica a favore della casa di riposo di Muggia, con più di 30 magliette, gagliardetti e abbigliamento vario messo a disposizione per un nobile scopo.

Commozione logica per il figlio Rudy, con la moglie di Marcello in prima fila ed il resto della famiglia a regalare una grande emozione a pochi mesi dalla scomparsa di una figura fondamentale - parole di Totò De Falco - in quello spogliatoio. E proprio per questo motivo, ha raccontato Rudy Bisiacchi, al papà verrà intitolata un’area dello stadio Rocco, quella più significativa per il lavoro svolto, lo spogliatoio, teatro autentico di umori, animi e sentimenti di una squadra.

A donare le magliette alla famiglia per l’asta, tanti ex giocatori, addetti ai lavori del mondo del calcio, si è passati così da una maglia di Chiesa o Bernardeschi a quelle di Ferri, Parisi, Parola o Del Nevo. Le più gettonate, per distacco, la maglia della nazionale olimpica indossata da Francesco Romano in una partita tra Italia e Olanda vinta 3-0 dagli azzurri a Padova, e quella storica, verde, di Gandini nella stagione ‘88-‘89, quella della promozione in B con il gol di Papais a Ferrara.

Gandini presente così come altri volti quali Titti Ascagni, Scaglia, Mezzini, ed altri presenti a Muggia. Sorprendente il ricavato, 3.000€ per gli anziani di Muggia. Marcello per tutti era come un secondo padre, custode dei segreti che spesso nel calcio fanno parte di un successo sportivo, come di un fallimento qualora certi equilibri manchino tra quelle quattro mura. La sua Muggia, dove scelse di vivere gli ultimi anni, lo ha ricordato nel migliore dei modi. —

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