Antonio Ferrari si prende il ristorante Radici:«Diventerà An-na, ma niente gourmet»
Dopo 20 anni Antonio Ferrari raddoppia e lo fa in grande stile. Il ristoratore di via Umberto I stavolta si è preso Radici. Sì, il ristorante stellatissimo poco distante dal Bassanello, quello che fu di Andrea Valentinetti, primo classificato a “4 Ristoranti”, con Ferrari che per pochi punti arrivò subito dietro.
È la rivincita del second place, o del lavoro sodo, concreto, sul campo, senza tante stelle e stelline o lustrini. Il nuovo ristorante aprirà a inizio ottobre e si chiamerà An - na, con un sorriso stilizzato a dividere le due sillabe.
Lo dirigerà Luigi Nao, 26 anni, entrato da Antonio Ferrari in via Umberto I come semplice ragazzo di bottega e ora sapiente sommelier in grado di maneggiare senza imbarazzo tante bottiglie e soprattutto tre lingue.
Sarà lui ad avere la responsabilità della gestione quotidiana di questo nuovo ristorante cittadino, che nasce con un brand riconosciuto e riconoscibile, cioè quello di Antonio Ferrari. Per questo non si potrà sbagliare.
«Io sarò presente in via Umberto I ma ovviamente ci sarò anche lì», dice Ferrari.
Ma veniamo al sodo: cosa si mangia e quanto si paga? E qui arriva la risposta che non ti aspetti. Perché metti una villa liberty in pieno centro, metti l’aura gourmet del ristorante che c’era prima, uno s’immagina piatti di nouvelle cuisine con conto finale da svenimento.
E invece pare proprio di no. «Posso assicurare su una cosa: non saremo un ristorante gourmet» sottolinea Ferrari. «La nostra specialità sarà il pesce e i nostri piatti forti saranno quelli della tradizione. Anche il conto dovrà essere normale, per andare incontro alle esigenze del momento.
In cucina ci sarà il nostro chef Gianluca Battistin».
Dunque il ristorante si chiamerà An - na ma poi nel complesso ormai ex Radici c’è anche il bar: ecco quindi Ri - do, per aperitivi, apericena e dopocena. «Ai calici di vino si affiancheremo una collezione di superalcolici e cocktail, sia classici che originali, ideati dai giovani ma esperti bartender» spiega Antonio Ferrari. Tra il ristorante e il bar ci sono il cortile e il giardino. «Ideali per trascorrere momenti di relazione ma anche per eventi su misura, specie nella bella stagione».
Il ristorante, che si sviluppa nel corpo principale dell’edificio, sarà diviso in due spazi distinti: al piano terra ci sarà un grande tavolo collettivo per serate all’insegna della condivisione informale e il primo piano con un ambiente più rilassato e romantico. «Spazi diversi ma caratterizzati dalla stessa proposta di cucina», precisa Luigi Nao. E poi ci sarà la veranda, per i pranzi più veloci. «Assicuriamo un pasto in 30 minuti», dicono.
Ciclicamente verranno organizzate serate a tema, ovviamente approfittando dei vari ambienti. Ma il locale si presta anche all’organizzazione di piccoli e grandi eventi, grazie alla connessione dei vari spazi.
Ma come è nato il contatto con Radici, che poi ha portato all’acquisizione? «Ci siamo conosciuti a “4 Ristoranti” e ci siamo sempre voluti bene» assicura Ferrari.
«Ho sempre ammirato quel posto, fino a che non c’è stata l’occasione di pensare a un progetto in quel posto. La stima reciproca di questi anni si è concretizzata nella cessione a noi di questo bellissimo posto. Siamo colleghi, siamo tutti nella stessa barca».
Il locale sarà aperto tutti i giorni, pranzo e cena, meno che il lunedì. Ci sono 100 posti a sedere e un progetto importante.
«Vogliamo renderlo accessibile a più persone possibile, come costo e come fruibilità», promettono Ferrari e Nao.