Ivrea, elettronica e nuove prospettive, dibattito aperto con C.Next
IVREA. Rinascita elettronica, la crescita le prospettive del comparto elettronico nel Torinese e in Italia. È il tema del dibattito organizzato da C.Next Ivrea per giovedì 3 ottobre ore 17.15. L’argomento è tutt’altro che casuale. Già, perché forse non è un’informazione acquisita, ma la maggior concentrazioni di aziende del Torinese del comparto elettronico è in Canavese. E neppure questo è un caso, visto che l’area ha vissuto l’esperienza Olivetti e quindi, nel tempo, sono nate imprese elettroniche piccole e medie, che crescono in fatturato, creano posti di lavoro, hanno quote di export elevate e presenze industriali dirette in Cina, India, Usa e resto dell’Europa.
A Ivrea, proprio alle Officine Ico, ci sono inoltre alcune novità molto rilevanti. Il Torinese, dentro cui assume un ruolo importante il Canavese, allargando il quadro, è uno dei vertici del cosiddetto triangolo elettronico italiano, che comprende le province di Pavia e di Novara. Quanto al dibattito del 3, secondo la formula degli Innovation talk promossi da C.Next, sarà aperto a operatori del settore, agli amministratori pubblici, alla cittadinanza e vi parteciperanno tre multinazionali che operano in Italia: Arduino, Gruppo Avnet, St Microelectronics.
Per raccontare il territorio, la filiera elettronica canavesana è completa, con imprese specializzate nello sviluppo e progettazione, realtà produttive, aziende commerciali che distribuiscono i prodotti all’ingrosso. E C.Next Ivrea è pienamente dentro questa realtà di “rinascita”: è la “casa dell’innovazione” aperta a inizio 2023 nelle Officine Ico, con l’obiettivo di insediare organizzazioni innovative nei propri spazi, diffondere le migliori pratiche di innovazione, diventare punto di riferimento per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali. E le ultime novità sono queste. C’è Avnet, multinazionale americana, leader mondiale nella fornitura di componenti elettronici e tecnologie innovative per l’industria. Nell’ambito della crescita delle attività a maggior valore aggiunto, il Gruppo Avnet ha creato una nuova società, Tria, specializzata nello sviluppo di soluzioni hardware e software e nella loro produzione. La scelta di aprire nel 2023 un centro di ricerca e sviluppo di Tria nelle Officine Ico è spiegata dal suo direttore, Maurizio Cignetti: «Il nuovo centro doveva essere baricentrico rispetto al mercato di riferimento, la macro-regione del Sud Europa. Perché l’Italia? Per i costi competitivi e la disponibilità di personale tecnico qualificato. Ci si è orientati infine sul Canavese per la presenza di una filiera completa di aziende elettroniche e per la vicinanza dei Politecnici di Torino e Milano».
Axol Server, marchio dell’azienda informatica comasca DkR, ha l’ambizione di creare nelle Officine Ico la più importante fabbrica italiana di server progettati specificamente come cluster iperconvergenti (tecnologie Proxmox e Ceph). Luca Ferrario è il fondatore di Axol Server: «Quello che ci ha convinto a investire è innanzitutto il fattore costo: possiamo essere molto competitivi nel rapporto qualità/prezzo realizzando prodotti elettronici in Italia e in Canavese, come i nostri cluster di server. Inoltre, a differenza dei grandi gruppi, abbiamo molta flessibilità produttiva, potendo assemblare un prodotto fortemente personalizzato sulle esigenze specifiche del cliente. Infine, anche se parliamo di prodotti fisici, è fondamentale il servizio al cliente, che spesso è la parte più problematica nella fornitura di elettronica: operiamo chiavi in mano seguendo direttamente l’installazione delle macchine e dando un’assistenza post vendita accessibile e rapida».
Buffetti rappresenta la maggiore azienda italiana per il mondo dell’ufficio, grazie a una rete di 750 punti di vendita in franchising nel Paese. Nel 2022 Buffetti ha acquisito da Olivetti il ramo di azienda dei registratori di cassa per esercizi commerciali, integrandola nella propria offerta di prodotti e servizi. Gabriele Loiacono, è responsabile della factory di Buffetti retail solution e risponde alla domanda sulla strategia: «Fino al 2022 la produzione dei registratori di cassa Olivetti, pur mantenendo la progettazione in Italia, era gestita in Cina – dice –. Oggi la situazione internazionale (costi di trasporto marittimo accresciuti, forniture ancora non a regime per il post-Covid, instabilità geo-politica) ci hanno spinto a riportare la produzione nella Comunità europea. Altri Paesi come Romania, Grecia e Polonia erano anche più competitivi dell’Italia sul prezzo, ma il tessuto canavesano di piccole e medie imprese che operano nel perimetro elettronico ci ha convinto a investire su questo territorio e a creare una filiera di fornitori locali».