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Сентябрь
2024

Ivrea, il Consiglio si divide sul tavolo di lavoro sulla sicurezza

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Ivrea. Gli animi si sono nuovamente infiammati all’interno del consiglio comunale di Ivrea, riunitosi lunedì 23 per discutere due mozioni sul tema della sicurezza in città presentate rispettivamente da minoranza e maggioranza. Bocciata la prima, approvata la seconda, la discussione si è prevedibilmente accesa. Oggetto dello scontro, il diverso approccio e le differenti soluzioni da mettere in campo. Se nella mozione della minoranza si richiedevano infatti un assessorato alla sicurezza e un piano più stringente di monitoraggio e repressione, con un locale del Movicentro destinato alla polizia locale, in quella di maggioranza si impegnano sindaco e giunta a istituire un tavolo di lavoro permanente in collaborazione con gli organi competenti. Fallito il tentativo di accorpare le due mozioni, come consigliato dal regolamento in caso di documenti sullo stesso tema. Troppo inconciliabili tra loro.

«Il tema della sicurezza va affrontato in maniera seria, con interventi di prevenzione e repressione – parte all’attacco il consigliere di minoranza e capogruppo Andrea Cantoni –. Ci sarebbe bastato che il sindaco avesse assunto per sé la delega alla sicurezza. Ci avrebbe fatto pensare a una presenza più forte dell’amministrazione comunale sul tema, che fino ad ora ci è parsa perlomeno carente al riguardo, visto che ci è stato anche detto in passato trattarsi di fenomeni isolati o che strumentalizzavamo la questione. Ben venga un tavolo sulla sicurezza, peccato sia stato approvato privo degli strumenti necessari per funzionare: come si può parlare di prevenzione all’interno di uno strumento che è per sua natura emergenziale?»

«Il tema è simile, ma prospettiva, priorità e modalità di approccio sono molto diverse – controbatte il capogruppo di Laboratorio civico Andrea Gaudino –. Per salvaguardare una comunità bisogna agire sul lato della prevenzione, mettendo in atto la repressione come estrema razio. Inutile focalizzarsi su questa, altrimenti si sposta il problema senza attaccarne le cause. Una città sicura non lascia indietro nessuno, sa accompagnare e includere: da qui l’attivazione di un tavolo permanente sulla sicurezza, che coinvolga ovviamente anche le forze dell’ordine, ma che non escluda gli attori della città che accompagnano le persone in difficoltà, come il Consorzio Inrete, il Serd, il Csm e tanti altri». Mediana la posizione della capogruppo Pd Barbara Mannucci: «È evidente che qualcosa è cambiato, la città di oggi non è quella di anni fa. Ci sono più persone che “vagolano” e un senso di insicurezza crescente. Io sono volontaria Caritas, e ho visto aumentare il numero delle persone che accedono alla mensa». Una terza mozione sul tema, presentata dal consigliere di minoranza Massimiliano De Stefano, è stata rimandata al prossimo consiglio per mancanza di tempo. A sorpresa, alla fine della discussione, quest’ultimo ha presentato una mozione d’ordine segnalando un potenziale conflitto d'interessi nel precedente voto dei consiglieri Gaudino e Vanessa Vidano, quest’ultima capogruppo Viviamo Ivrea, poiché entrambi dipendenti della cooperativa Zac, assegnataria di alcuni locali del Movicentro. Il tema sarà discusso in una futura riunione della commissione di garanzia. Lorenzo Zaccagnini