Pedaggio elettronico in Croazia: via all’operazione con fondi Pnrr
Stop alle code e alle lunghe attese alle “naplatne kucice”, i caselli autostradali. Via libera, invece, a un moderno sistema di pedaggio elettronico. È quanto accadrà nel giro di massimo due anni in Croazia, dove entro la fine del 2026 andranno in pensione caselli e casellanti, in contemporanea con l’entrata in funzione per tutti i veicoli di un sistema di pagamento dei pedaggi basato sulla lettura automatica delle targhe, oltre che su quello già esistente che si basa sui cosiddetti dispositivi “Enc” (Elektronicka naplata cestarine), l’omologo locale del telepass.
È quanto prevede un contratto, da poco meno di 80 milioni di euro, tutti coperti dal Pnrr, siglato dal ministero croato del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture con un consorzio costituito dalle aziende SkyToll (Slovacchia) e TollNet (Repubblica Ceca). Il contratto riguarda appunto l’implementazione del nuovo sistema su circa 1.300 chilometri di autostrade, controllate da Hrvatske autoceste (Hac), da Autocesta Zagreb-Macelj e da Bina Istra, che gestisce la Ypsilon istriana.
Si tratta di un «progetto storico, che segnerà un punto di svolta per il sistema autostradale in Croazia e i suoi utenti», ha assicurato il vicepremier e titolare del dicastero coinvolto, Oleg Butkovic, mentre il direttore di Hac, Boris Huzjan, ha evocato un cambiamento epocale, che permetterà «il libero scorrimento dei veicoli, senza stop ai caselli», fattore che permetterà anche «un aumento dei traffici» sulla rete del Paese Ue, facilitando in particolare i flussi turistici. Si tratta di un sistema «innovativo» e alle spalle abbiamo come modello «progetti» simili «completati con successo in Cechia, Slovenia e Austria», ha spiegato da parte sua Matej Okali, Ceo di Itis Holding, che controlla SkyToll e TollNet.
Come funzionerà? Il quadro generale è stato illustrato dalla stessa Hac. I pedaggi, quando il meccanismo sarà a pieno regime, si potranno pagare o utilizzando gli apparecchi Enc o tramite la lettura della targa attraverso sistemi di rilevamento che saranno installati sulle autostrade, ha informato la concessionaria pubblica.
Chi non è ancora dotato di Enc, potrà acquistarlo sul web o in una rivendita autorizzata. Chi invece non ha l’Enc, dovrà registrarsi nel nuovo sistema. Tre saranno le modalità a disposizione. La prima prevede l’inserimento dei propri dati – targa dell’auto e coordinate bancarie – tramite un portale web o una app per cellulari.
La seconda possibilità è quella di registrarsi di persona all’ingresso in autostrada, in una delle 140 corsie che saranno appositamente riservate a questo scopo. Infine, la registrazione sarà effettuabile anche in esercizi convenzionati, come gli uffici Hac e di partner della concessionaria, ma anche in stazioni di servizio.
Il sistema sarà testato per un periodo di quattro mesi, durante il quale coesisteranno vecchie e nuove modalità di pagamento. L’entrata in vigore del nuovo sistema, ha assicurato Butkovic, non coinciderà con un aumento dei costi.
Sistema, si può osservare in un video di presentazione della modalità di pagamento elettronico, che permetterà di «abbattere i tempi di viaggio, ridurre le code», con un occhio di riguardo «all’ambiente».
Di certo, ha assicurato Zagabria, nessuno potrà fare il furbo e sfuggire al pagamento elettronico dei pedaggi. Ma, come ha ammesso lo stesso Butkovic, fino al 2026 bisognerà lavorare per introdurre norme per punire eventuali violazioni. E regolamentare l’intero sistema. —
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