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Сентябрь
2024

Strambino perde un pezzo di storia, ha chiuso la Baro legnami

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Strambino

Strambino ha perso uno dei suoi più importanti presidi produttivi, economici, commerciali e anche di immagine del paese e del Canavese: l’impresa ultracentenaria Baro legnami di via IV Novembre 64, ha chiuso i cancelli, per “Cessata attività”, mestamente annunciata sul cartello esposto sulla recinzione del grande area che costeggia la strada dal capoluogo strambinese verso la frazione Crotte. Dall’azienda non arrivano altre indicazioni. Secondo voci insistenti si tratterebbe di problemi finanziari.

La voce della chiusura era iniziata a girare da alcuni giorni, poi è arrivata la conferma della chiusura della Baro Germano e figli srl, registrata alla Camera di Commercio nel lontano 24 settembre 1919, subito dopo la fine della prima guerra mondiale, e che avrebbe compiuto in questi giorni 105 anni.

L’azienda strambinese, fino a ora più longeva e prestigiosa del territorio, aveva festeggiato, i 100 anni nel 2019 con decine di fornitori e clienti e la sindaca Sonia Cambursano, oggi sorpresa per la chiusura, che aveva consegnato alla titolare dell’azienda della quarta generazione Francesca Baro, che ha oggi 40 anni, una targa del Comune di Strambino “Per la professionalità dimostrata in cento anni” di lavoro sul territorio. A rappresentare la continuità aziendale è stata infatti Francesca Baro cha aveva raccolto il testimone della prestigiosa Baro Legnami, l’impresa fondata come segheria dal bisnonno Germano (nella sede oggi chiusa, di via IV Novembre 64) già in precedenza era impegnato da alcuni anni nell’abbattimento degli alberi in Canavese.

Francesca Baro, affiancata dal marito Alberto, aveva preso in mano le redini dell’azienda dal padre Virgilio, che in precedenza era stato affiancato dal cugino Germano e prima ancora da nonno Antonio, figlio del fondatore. Con la chiusura dell’impresa hanno perso il lavoro i suoi dipendenti, che nell’anno del centenario erano una decina, impegnati nelle diverse nuove attività produttive della Baro: «Dagli anni sessanta del secolo scorso – aveva spiegato Francesca Baro – abbiamo avviato la produzione di perline e ci siamo orientati verso il settore dell’edilizia e del bricolage. La Baro legnami – aveva aggiunto nell’ottobre del 2019 – opera in tre settori: travature per tetti (prodotte con moderne macchine a Controllo numerico); produzione di perline e profili, e bricolage, realizzati per lo più in legno di larice e abete».

Nell’anno del Centenario il fatturato della Baro era salito fino a sfiorare 1,5 milioni di euro, legati alla lavorazione ed alla movimentazione annua di circa 2mila metri cubi di legno, pari a mille tonnellate (diecimila quintali) di peso, che corrispondevano alla giacenza media del grande deposito dello stabilimento di produzione di via IV Novembre 64 a Strambino. Stabilimento e deposito ora malinconicamente chiusi. sandro ronchetti