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Сентябрь
2024

Ivrea, un piccolo ostello nell’ex casa del custode della Valcalcino

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Ivrea

L’ex casa del custode della caserma Valcalcino, in via Dora Baltea, diventerà presto un piccolo ostello, con una cucina condivisa e un piccolo ufficio per le informazioni turistiche. Le risorse per i lavori di ristrutturazione non arriveranno, come sperato in un primo momento, dal bando Cammini religiosi del ministero della Cultura (qui il progetto non è stato ammesso), ma bensì dai fondi europei messi a disposizione dal Programma Fesr (2021-2027).

Si tratta di 450mila euro inseriti nelle Strategie urbane d’area e destinati dalla Regione Piemonte all’aggregazione di 11 Comuni tra Ivrea, Candia, Romano, Barone d’Ivrea, Strambino, Banchette, Samone, Fiorano, Orio, Salerano e Pavone Canavese. Soldi non ancora impegnati e che Ivrea ha ottenuto di poter utilizzare con l’assenso delle altre amministrazioni comunali coinvolte.

«Ivrea aveva già candidato il suo progetto per 1,1 milioni di euro – ha spiegato lunedì sera in consiglio comunale l’assessore al Bilancio Fabrizio Dulla durante la discussione della variazione di bilancio - ed è quello del recupero della collina di Monte Navale. All’interno dell’aggregazione dei Comuni si sono però create delle economie di spesa per 450mila euro su un totale di 3,5 milioni di euro di fondi assegnati. L’amministrazione comunale di Ivrea aveva già pronto un progetto per la riqualificazione dell’ex casa del custode della caserma Valcalcino e con l’assenso dei partner abbiamo chiesto di poter utilizzare quei soldi che diversamente sarebbero andati persi».

Un passaggio non scontato che segna però l’inizio di un nuovo rapporto tra Ivrea e i Comuni del circondario che in occasione dei fondi Sua si sono appoggiati a Ivrea che si è fatto carico di anticipare i soldi della progettazione.

Tornando al progetto dell’ostello, ai 450mila euro dei Fondi Fesr Ivrea aggiungerà un cofinanziamento del 17%, pari a circa 76mila euro. Soldi che serviranno per il rifacimento del tetto di un caseggiato ormai in rovina da decenni e mai utilizzato.

La riqualificazione interesserà l’intero stabile che avrà posti letto, servizi igienici, una cucina condivisa, un servizio di infopoint e, all’esterno, una stazione per la ricarica della biciclette elettriche. Una piccola struttura ricettiva, da affidare ai privati per la gestione, destinata ai pellegrini della via Francigena e agli atleti dello stadio della canoa, e che si affiancherà a quella ben più grande dell’ex caserma Valcalcino che il Comune vuole trasformare in un ostello grazie ai fondi che Rfi stanzierà a favore di Ivrea come compensazione per i lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria per Aosta (la cifra dei lavori necessari si da una prima stima aggira tra 1,3 e 1,7 milioni).

Quella dei posti letto a basso costo, infatti, è una delle carenze sempre sottolineate dai visitatori nei questionari proposti dell’associazione Via Francigena di Sigerico, i volontari che svolgono un lavoro straordinario di raccolta di informazioni e manutenzione del territorio sul cammino da Pont Saint Martin fino a Viverone.

Perplessi, sulla trasformazione della ex casa del custode della Valcalcino, si sono detti i consiglieri di minoranza Elisabetta Piccoli e Andrea Cantoni: «Ancora una volta ci troviamo ad approvare una variazione di bilancio su un progetto di cui non conoscevamo neanche l’esistenza. Le opposizioni vanno ascoltate e coinvolte maggiormente. Qualche ragionamento insieme sulla presenza vicina di due ostelli potevamo farla».

Nel suo intervento il sindaco Matteo Chiantore ha spiegato: «La vicinanza con la stazione ferroviaria, con il Canoa club, con il sito Unesco rende lo sviluppo dell’area ex Valcalcino in questo senso ideale. Le potenzialità ci sono tutte, bastava farsi un giro in città durante la coppa del mondo di canoa per rendersene conto».