Cercarono i tre giovani travolti dal Natisone: cittadinanza onoraria ai vigili del fuoco
Il Comune di Premariacco conferisce la cittadinanza onoraria ai vigili del fuoco come atto di gratitudine per l’enorme impegno profuso per ben 23 giorni, a partire dallo scorso 31 maggio, nelle ricerche dei tre ragazzi travolti da una piena improvvisa del Natisone, sotto il ponte romano, e trascinati via dalla corrente: i corpi di Bianca Doros e Patrizia Cormos erano stati recuperati a circa 48 ore di distanza dalla tragedia, mentre l’ultimo disperso, il 25enne Cristian Molnar, era stato ritrovato appena il 23 giugno, quando ormai si disperava di riuscire a individuarlo.
Determinante si era rivelata la caparbietà del personale dei vigili del fuoco, appunto, che avevano voluto insistere nelle ricognizioni in acqua, nonostante fossero ormai previste solo perlustrazioni sulle sponde.
E proprio a questa tenacia si inchina la comunità di Premariacco, che nel corso dell’assemblea civica convocata per stasera dal sindaco Michele De Sabata (la seduta avrà inizio alle 18, nella sala consiliare di Orsaria), formalizzerà la concessione della cittadinanza onoraria al Corpo.
«Ci è parso un gesto doveroso. Un segno di riconoscimento e di apprezzamento – commenta il primo cittadino – per gli immani sforzi compiuti dai vigili del fuoco dopo la disgrazia.
Per oltre tre settimane hanno setacciato il corso del Natisone, facendo di tutto, anche di più di quello che era loro richiesto, per poter restituire alle famiglie delle vittime i corpi dei tre giovanissimi. Li abbiamo visti all’opera, infaticabili.
Abbiamo colto la loro alta professionalità e apprezzato, al di là degli aspetti tecnici, il senso di partecipazione, un lato umano che ci ha colpito: ricordiamo lo sfinimento di questi uomini a fine giornata, al termine di estenuanti ore di lavoro, e i loro sguardi di delusione, di frustrazione perché l’ultimo corpo, quello di Cristian, sembrava svanito nel nulla, nonostante la capillarità delle ricognizioni, che hanno coinvolto un lungo tratto del Natisone e della forra».
«Non si davano pace. Per 23 giorni – prosegue il sindaco – abbiamo, di fatto, vissuto con loro; li abbiamo conosciuti, al campo base o nel momento del rancio, scaglionato nell’arco di 2-3 ore. Alla luce di tutto questo, nella consapevolezza del grandissimo impegno aggiuntivo di cui i Vvf, presenti quotidianamente a decine sul nostro territorio, si sono fatti carico, abbiamo voluto esprimere la gratitudine di Premariacco al Corpo con un atto simbolico, particolarmente sentito».
Questa sera, dunque, l’attribuzione ufficiale della cittadinanza onoraria, attesa intorno alle 18.30 esattamente in quella frazione – Orsaria – che nelle terribili tre settimane di ricerche era stata il fulcro delle operazioni, ospitando il campo base nel palazzo sede della dirigenza dell’Istituto comprensivo e della Croce rossa.
Da lì erano partite ogni giorno, dal 31 maggio all’epilogo della tristissima vicenda, le innumerevoli squadre di professionisti e volontari (foltissimo il personale messo in campo anche dalla Protezione civile) avvicendatesi nel passare al setaccio, letteralmente centimetro per centimetro, le rive del Natisone e il letto del fiume.
Nelle prime giornate le condizioni dell’acqua erano proibitive, per la portata e la corrente, molto forte, nonché per la torbidità.
Via via, poi, la situazione era migliorata, ma è stato solo quando il livello si è abbassato sensibilmente che la salma di Cristian è finalmente riaffiorata da un anfratto, tra le rocce.