Omicidio di Mestre, oggi l’autopsia su Jack. Analisi sulle ferite dell’amico
Sarà la medico legale Alessia Viero ad eseguire - mercoledì 25 settembre - l’autopsia su Giacomo Gobbato, il 26enne accoltellato a morte venerdì notte a Mestre, mentre tentava di sventare una rapina a una donna. Colpito all’addome con un fendente da Serghiei Merjievschii, Jack - come il giovane tatuatore era conosciuto da tutti e dai compagni del Centro sociale Rivolta - è morto appena giunto all’ospedale all’Angelo.
A conferire l’incarico è stata martedì la sostituto procuratrice Federica Baccaglini, che ha iscritto il 38enne moldavo senza fissa dimora al registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario, porto d’arma e anche quella di tentato omicidio nei confronti dell’amico Sebastiano Bergamaschi, oltre alle due tentate rapine: ai danni delle due donne aggredite quella notte dall’uomo.
La pm Baccaglini ha chiesto alla sua consulente medico legale di indicare non solo le cause della morte di Giacomo Gobbato, quanti colpi abbia ricevuto e quanti letali, ma anche di analizzare la ferita di Sebastiano (rappresentato dall’avvocato Sergio Romano), intervenuto con l’amico per bloccate il rapinatore, una volta udite le grida d’aiuto della donna, all’altezza del liceo artistico, in Corso del Popolo.
I due giovani, sentite le richieste di aiuto della donna, sono tornati sui loro passi e hanno seguito il rapinatore, bloccandolo. Nel corso della colluttazione che ne è seguita, anche Sebastiano è stato raggiunto da un colpo di coltello alla gamba: poteva essere anche questa ferita letale o meno?
La Procura chiede anche di conoscere quali fossero le condizioni psicofisiche dell’indagato nella notte della tragedia, se avesse assunto alcol o sostanze stupefacenti, anche se alla sua avvocata - la legale Tiziana Nordio - non risulta che l’uomo sia stato sottoposto ad analisi.
Le parti non hanno nominato propri consulenti e così sarà il referto medico legale firmato dalla dottoressa Viero a costituire il fulcro dell’indagine in atto, per stabilire se di omicidio volontario e tentato omicidio si sia trattato (come ipotizzato in questa prima fase) o se altre possano essere le accuse mosse all’uomo (come l’omicidio preterintenzionale e lesioni, in ipotesi).
Dopo l'autopsia, il magistrato potrà dare il nulla osta ai funerali, che la famiglia intende celebrare a Jesolo, paese d'origine di Giacomo Gobbato.
Al momento non è previsto un ricorso davanti al tribunale del Riesame, dopo l'interrogatorio di garanzia che si è svolto lunedì davanti alla giudice per le indagini preliminari Claudia Ardita, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Merjievschii .