Post contro la polizia croata, condannato attore serbo
Prima la popstar croata Severina, fermata alla frontiera e interrogata per ore dalla polizia serba, dopo esser finita in una discutibile lista delle persone non grate nel Paese. Ora, un celebre attore serbo, a suo dire nel “mirino” di quella croata – con conseguente nuova mezza crisi politico-diplomatica tra quelli che sono i parenti-serpenti per eccellenza nei Balcani, Belgrado e Zagabria.
Il nuovo controverso caso è quello che riguarda Sergej Trifunovic, famoso attore serbo, ma anche cantante, attivista, con un trascorso da politico di opposizione nel partito Psg, oltre che figura spesso sopra le righe.
È assurto agli onori delle cronache, giudiziarie e poi politiche, dopo un fermo di polizia e successiva condanna pronunciata da un tribunale croato. Dopo essere stato arrestato alcuni giorni fa al valico di Bajakovo – «lo hanno rapito», ha sostenuto il padre – mentre era in ingresso dalla Serbia in Croazia, l’attore è stato poi condotto a Spalato, dove una Corte locale lo ha giudicato colpevole per insulti e oltraggio alle forze dell’ordine croate.
Trifunovic le aveva infatti maliziosamente accostate, in un post sui social del suo seguitissimo account dall’ironico nickname “Whistler Dick”, ai miliziani del regime ustascia nella Seconda guerra mondiale per le loro «nere uniformi». La reazione di Trifunovic era arrivata dopo che la polizia croata, sempre secondo l’attore, gli avrebbe “estorto” dei soldi.
Si trattava in realtà di multe per essere stato beccato mentre passeggiava col suo cane e gli faceva fare il bagno in una spiaggia spalatina vietata agli animali e per averlo portato a spasso in centro senza guinzaglio. Tribunale che, con Trifunovic alla sbarra, ha deliberato una sentenza di condanna: due mesi con la condizionale più 150 euro per le spese processuali, espulsione e divieto di rimettere piede in Croazia per tre mesi. Condanna per un «reato verbale» e per «allusioni e metafore», come «in Corea del Nord», la protesta davanti ai giudici di Trifunovic, proclamatosi innocente.
Caso chiuso? Al contrario, perché da un’aula di tribunale la questione è presto tracimata diventando un caso politico. Ad aprire le danze il presidente serbo, Aleksandar Vučić, che via Instagram ha fatto appello a Zagabria a «comprendere che imprigionare serbi non porta alla creazione di migliori relazioni» con Belgrado.
Meno accomodante il ministro degli Esteri croato, Goran Grlic Radman, che ha imputato a Trifunovic di aver fatto «commenti offensivi sulla polizia croata, paragonandola a tempi che sono alle nostre spalle».
«I tribunali giudicano in base alla legge» e «non ci sono leggi che riguardano solo le persone famose», ha fatto eco il ministro degli Interni, Davor Bozinovic. Ma le polemiche non scemano, con molti in Serbia che parlano di «rivincita» croata sulla vicenda della cantante Severina.
E il politico di opposizione Sava Manojlovic ha chiesto sia messa la parola fine agli «arresti per delitti verbali». Di certo non solo in Croazia. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA