Genova, un esempio unico di gestione materica e sostenibilità ambientale
Una stretta sinergia tra il Ministero dell’Ambiente, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e la Struttura Commissariale per la ricostruzione di Genova, sta dando vita al primo caso in Italia di circolarità dei materiali tra mega cantieri.
Lo ha presentato questa mattina (21 settembre) il sub-commissario alla ricostruzione di Genova, Carlo De Simone, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, durante i lavori di ITACA evento promosso dalla Regione Lazio.
“A Genova stiamo costruendo il futuro della logistica e della portualità per il nostro Paese – ha affermato Carlo De Simone, sub-commissario della Struttura Commissariale per la ricostruzione di Genova – oltre 20 cantieri di cui alcuni finanziati con i Fondi del PNC Piano Nazionale Complementare e del PNRR, un piano di investimento da 7 miliardi tra cui la nuova Diga Foranea, il tunnel sub-portuale, la realizzazione del super bacino di Sestri per costruire le grandi navi fino a 350 metri e 150 mila tonnellate, tra i più grandi del mediterraneo.”
In un contesto di opere pubbliche di particolare complessità la gestione materica circolare assume un ruolo centrale. “Abbiamo cantieri produttori di materiali, ad esempio da scavo, da dragaggio o da demolizione dei massi naturali e artificiali, e altri ricettori: li abbiamo messi insieme in un’armonica e sincronizzata sintonia, come quella suonata da un’orchestra. Per costruire la diga e riempire i cassoni servono 9,5 milioni di metri cubi di materiale; gli altri cantieri ne producono oltre 5. Nella piena e innovativa applicazione del principio comunitario del DNSH Do No Significant Harm (DNSH) e in un’ottica di economia circolare abbiamo preferito il recupero all’utilizzo di materiali vergini estratti da cava, che comunque copriranno il fabbisogno residuo la cui scelta di approvvigionamento ha sempre come priorità il trasporto via mare, poi via ferro e da ultimo via gomma e la prossimità rispetto al cantiere”.
Un risparmio di mezzo miliardo di euro per le casse pubbliche e un beneficio per l’Ambiente che esprime altri vantaggi: la riduzione dei tempi dell’opera e degli approvvigionamenti, una riduzione delle interferenze navali e portuali e dunque delle emissioni associate al ciclo di vita dei materiali traportati e gestiti, una riduzione dei transiti terrestri e della congestione del traffico cittadino per gli approvvigionamenti.
“Un risultato che portiamo avanti grazie a un’orchestra che vede una grande collaborazione tra l’Autorità di Sistema Portuale, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria, la città Metropolitana di Genova e naturalmente il coordinamento della Struttura Commissariale”.
Ed in questo il primo ad aver creduto nel nostro progetto è proprio il Ministro Pichetto che ringraziamo per averlo adottato. Tutti uniti da un unico obiettivo, costruire una grande opera proteggendo l’ambiente. Non solo sulla terraferma ma anche in mare aperto.
Durante la realizzazione della diga, il progetto ha previsto, tra le diverse azioni, la messa in sicurezza delle gorgonie, animali simili a coralli che vivono sui fondali marini interessati dalla realizzazione della nuova diga di Genova. Animali essenziali per l’equilibrio del mare che, attraverso una serie di interventi distribuiti nel tempo, sono pian piano spostati all’interno dell’Acquario di Genova, e mantenuti nelle loro condizioni naturali prima di essere riportati in mare una volta completata l’opera.
Così come un altro aspetto fondamentale del progetto è la bonifica bellica subacquea, che dimostra l’impegno verso la sicurezza e la tutela dell’ambiente marino.
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