Movicentro Ivrea, a due mesi dagli atti vandalici gli ascensori sono ancora fuori uso
Ivrea
Sono trascorsi più di due mesi dagli atti vandalici e i due ascensori del Movicentro in carico al Comune sono ancora fuori uso. Che i pezzi di ricambio avrebbero tardato ad arrivare, causa le vacanze estive, era noto sin dall’inizio, ma ora i tempi si stanno dilatando a dismisura tanto da far assumere alla vicenda i contorni del grottesco. «Ho chiesto agli uffici di tirar fuori i contratti di manutenzione degli ascensori - afferma con forza il sindaco Matteo Chiantore - perché sentirsi dire che i pezzi di ricambio sono ancora in viaggio mi sa tanto di presa in giro. Leggerò personalmente gli accordi e agiremo di conseguenza, non escludendo anche azioni di tipo legale». Proseguiranno quindi i disagi per coloro che percorrono il Movicentro per prendere il treno, o semplicemente per raggiungere il quartiere Dora Baltea, costretti a sollevare il trolley lungo le scalinate che conducono ai binari 2 e 3.
A metà luglio l’impianto elevatore situato verso il parcheggio del Movicentro era stato vandalizzato da ignoti, provocando seri danni alle porte della cabina e a una scheda elettronica del quadro di comando. Le porte sono state riparate ma la sostituzione della scheda elettronica richiede tempi di attesa più lunghi, essendo necessaria la fornitura di componenti provenienti dalla casa madre, ubicata nel nord Europa. Un altro episodio di vandalismo ai danni dell’impianto elevatore dal lato di corso Nigra è stato registrato il 18 luglio. In questo caso era stata danneggiata la pulsantiera di chiamata al piano inferiore rendendo difficoltoso l’utilizzo per la salita al piano superiore. L’unico ascensore in funzione, quello nella zona degli autobus, è gestito da Rfi.
La pulizia
I problemi di quest’area della città non si limitano di certo ai due ascensori. Ieri mattina l’amministrazione comunale ha incontrato, proprio al Movicentro, i dirigenti piemontesi di Rfi.
Planimetrie alla mano (la struttura è in parte proprietà del Comune, in parte di Rfi) si è cercato di fare chiarezza sulle aree di competenza per quanto concerne le pulizie. «Tutte le zone del Movicentro hanno bisogno di opere di manutenzione costante e di un pulizia più accurata - spiega Chiantore -. Gli interstizi delle colonne, che nel tempo sono divenuti dei cestini, vanno puliti periodicamente, per fare un esempio. Da quando Ivrea è diventata il capolinea della tratta Torino-Aosta l’utenza è raddoppiata e le pulizie dovranno essere adeguate. Questa zona deve diventare la porta di accesso ai sito Unesco e attualmente siamo ben lontani da questo».
La passerella metallica
Con i vertici di Rfi il sindaco ha anche affrontato la questione della passerella metallica che sovrasta la linea ferroviaria, la cui effettiva proprietà non è mai stata chiarita. Rfi ha assicurato che ogni anno effettua controlli sulla parte metallica. Il piano di manutenzione, realizzato ormai del 2003, prevede però controlli strutturali (prove di carico) programmati ogni sei anni, finalizzati a garantire le corrette condizioni di stabilità e conservazione della struttura. Quelli del 2012 non furono mai portati a termine e da allora tutto è fermo. Sempre sulla passerella, il Comune ha chiesto il rifacimento urgente delle scalinate dove la parte di cemento consumata porta le persone ad inciampare sul riquadro metallico del gradino.
La vecchia stazione
Con Rfi il sindaco ha compiuto anche passi avanti per quel che riguarda la vecchia stazione ferroviaria. La proprietà è disposta a concedere al Comune la gestione dei locali della vecchia biglietteria (quelli che affacciano su corso Nigra), tenendo per sé la sala d’attesa. Nelle intenzione degli amministratori c’è la volontà di realizzare uffici per fornire servizi e informazioni turistiche ai visitatori. Non è esclusa la realizzazione di nuovi servizi igienici.
Mezzo milione di euro
Con Rfi il Comune ha poi in sospeso una questione economica molto delicata, relativa all’occupazione del suolo pubblico da parte del cantiere per l’elettrificazione. Ivrea ha chiesto a Rete ferroviaria italiana una cifra vicina al mezzo milione di euro per l’occupazione di piazza Perrone, via Riva e l’area deposito vicina al Meeting Point. Rfi ritiene di non dover quei soldi al Comune, tanto da aver predisposto un ricorso al presidente della Repubblica. Il Comune ha dato incarico allo studio Fognalo di resistere in giudizio stanziando 12mila euro. Le parti sono vicine a un accordo economico.