Open Arms, Salvini: “Se tornassi al Viminale, rifarei le stesse cose. Condanna? Non pretendo una medaglia, ma nemmeno il carcere”
“Sarebbe un segnale incredibile una condanna per un ministro che ha mantenuto la parola data, ha bloccato gli sbarchi di clandestini, ha salvato vite, ha espulso degli irregolari ed evitato dei reati. In caso di condanna saremmo l’unico Paese al mondo dove difendere i confini sarebbe considerato un reato. Pensate alla festa di scafisti, trafficanti, Ong straniere, quindi son contento della solidarietà che in mille piazze e conto di trovare un giudice che faccia giustizia con la ‘G’ maiuscola”. Così il vicepremier Matteo Salvini a margine della visita al gazebo della Lega al mercato di via Osoppo a Milano parlando del caso Open Arms. “Non ho paura, sono orgoglioso di quello che ho fatto – ha aggiunto -. Non pretendo una medaglia, ma manco il carcere e un milione di risarcimento danni. Non patteggio, non cambio nulla e dovessi tornare al Ministero degli Interni rifarei le stesse cose”.
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