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EX ROSSAZZURRI – Morra: “Il Catania era la mia vita, Massimino un secondo papà. Squadra di Toscano sulla strada giusta, ma soprattutto in casa bisogna sempre cercare di vincere”

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Ai microfoni di Globus Television l’ex bandiera rossazzurra Damiano Morra, che vanta in assoluto il record di apparizioni con la maglia etnea (320), ricorda i suoi nove anni trascorsi alle pendici dell’Etna parlando anche del Catania di Mimmo Toscano, che ha visto all’opera dal vivo sabato scorso contro l’AZ Picerno:

“Io appena posso un salto in città lo faccio sempre. La giornata che ricordo in primis non può che essere quella vissuta a Roma, in occasione del famoso spareggio per andare in A contro la Cremonese. Ho raggiunto altre promozioni, ma la partita per eccellenza è quella. Essendo il calciatore che da più anni militavo nel Catania, i miei compagni mi chiedevano quanti catanesi sarebbero andati all’Olimpico. Io dicevo 10mila, altri mi correggevano dicendo che sarebbero accorsi in 20mila. Poi quando dentro il campo abbiamo visto quella marea umana, io dico che lì ci vogliono le gambe – per non dire altro -, perchè sugli spalti c’erano 40mila catanesi. Roba da far venire i brividi. Anche perchè poi pensi a cosa sarebbe successo in caso di risultato negativo. Avevamo una responsabilità enorme. Giornata indimenticabile“.

“Altro momento che ricordo con particolare piacere, è stato quando la prima volta i miei genitori arrivarono a Catania e feci un gol straordinario sotto l’incrocio vincendo 2-0. Oltre alla corsa ci mettevo un pò di tecnica e intelligenza calcistica. Il Catania era la mia vita, quando indossavo quella maglia non vedevo nient’altro, la sudavo e cercavo sempre di fare il mio dovere. E’ un orgoglio per me essere il giocatore con più presenze nella storia del Catania. Non so se qualcuno batterà questo record, che rappresenta qualcosa di straordinario e immenso. Noto anche con piacere che la gente si ricorda ancora di me a distanza di 40 anni. Mia moglie è catanese, i miei figli sono catanesi, io sono mezzo catanese e parlo perfettamente il dialetto. Angelo Massimino? Lo porto nel cuore. So per certo di avere avuto richieste di livello superiore al Catania ma mi è stato detto che non Massimino non mi volle cedere. Per me è stato come un secondo papà. Un grandissimo presidente”.

“La Serie C è un campionato che conosco bene. Ci sono tanti campi-trappola perchè tutti aspettano il Catania. Bisogna stare con i piedi per terra perchè è difficilissimo, le trappole sono sempre dietro l’angolo. L’entusiasmo fa bene perchè il morale porta morale ed i punti portano punti. Io anche da lontano seguo il Catania, l’altra sera l’ho seguito dal vivo. Ai punti probabilmente avrebbe meritato di vincere il Catania ma ha trovato di fronte una formazione che giocava quasi a memoria ed ha preso quel palo – per fortuna -, però la squadra di Toscano ha avuto anche 2-3 occasioni clamorose e si poteva dare un rigore al Catania. Il pareggio ci può stare, tuttavia il Catania soprattutto in casa deve cercare in tutte le maniere di vincere. Quando non si vince bisogna non perdere, anche perchè poi il punticino muove la classifica, ma secondo me non ci si può accontentare di pareggiare in casa. Quest’anno, comunque, le cose sembrano andare meglio e sono convinto che siamo sulla strada giusta“.

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