Sophia Loren, i 5 film più belli e 5 da riscoprire
Mora, sensuale, dea dello schermo che, al di là della bellezza evidente, ha incantato con il suo talento fulgente. La più grande icona del cinema italiano. In una parola: Sophia Loren. Che il 20 settembre compie 90 anni.
Attrice italiana tra le più amate di sempre, tra le figure più riconosciute e riconoscibili a livello internazionale, in 70 anni di carriera ha girato oltre 100 film, vincendo un Oscar per La ciociara e uno alla carriera e sette David di Donatello, l’ultimo nel 2021 per La vita davanti a sé, diretta dal figlio. In quell’occasione disse: «È difficile credere che la prima volta che ho ritirato un David sia stato più di 60 anni fa». Ineguagliabile.
Celebrando la diva delle dive, qui ripercorriamo i 5 film più belli con Sophia Loren – secondo noi -, che riflettono soprattutto la sua felice collaborazione con Vittorio De Sica, che rimase folgorato dal suo carisma. Rispolveriamo anche 5 film da riscoprire, quando anche Hollywood cedette al suo fascino o quando Sophia, dai cangianti registri interpretativi, rivelò il suo lato comico.
I 5 film più belli di Sophia Loren
Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola
Sotto l’ombra del fascismo, Sophia Loren e Marcello Mastroianni sono la luce. In una Roma del 1938, in fermento per l’arrivo di Hitler, lei è un’ingenua casalinga e madre di sei figli, moglie di una fanatica camicia nera. Lui invece è un vicino tormentato, ex radiocronista dell'Eiar allontanato perché omosessuale. Due solitudini e infelicità diverse, che sembrano incompatibili all’inizio, e che a fine giornata finiscono per essere così amaramente e dolcemente simili.
Capolavoro di Ettore Scola, acuto e coinvolgente, Una giornata particolare ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero. Sophia Loren si mette a nudo, donna del popolo senza orpelli, sincera e malinconica.
Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica
Ieri, oggi, domani è un trittico di brevi commedie romantiche che esalta Sophia Loren, protagonista di ogni storia, con Marcello Mastroianni al suo fianco, ora più da spalla, ora più da coprotagonista. De Sica dipinge un ritratto della condizione femminile in Italia, affidandosi al talento di Sophia.
Ogni episodio ha il nome del personaggio di lei: ecco Adelina, che a Napoli vende sigarette al mercato nero e, per evitare il carcere, sprona sua marito a metterla incinta. A Milano è la ricca Anna, che ha una relazione con un uomo meno abbiente, sentimento messo alla prova da un incidente. A Roma la prostituta Mara cerca l'aiuto di un suo cliente…
Ha vinto l’Oscar al miglior film straniero, uno dei quattro collezionati dall’immenso De Sica.
La ciociara (1960) di Vittorio De Sica
Vittorio De Sica conobbe Sophia Loren nel 1954, quando non aveva neanche vent’anni, e dopo un breve colloquio intuii subito il talento della giovane attrice, tanto che poi la volle in otto film. La ciociara è la loro seconda collaborazione e probabilmente per Sophia il ruolo più emblematico, che le valse l’Oscar come migliore attrice, diventando la prima a vincere (meritatamente) un Academy Award per una parte in un film in lingua straniera.
In un cupo ma potente dramma neorealista ambientato durante la Seconda guerra mondiale, lei è indelebilmente Cesira, giovane vedova e madre. In una storia sconvolgente e amara, è tragica e somma. Accanto a lei anche Jean-Paul Belmondo.
Pane, amore e... (1955) di Dino Risi
Sophia Loren e Vittorio De Sica ancora insieme ma… come attori compagni di set.
Terzo film della tetralogia Pane, amore e… dedicata al maresciallo Carotenuto interpretato da De Sica, è il primo a colori, con la fotografia di Giuseppe Rotunno. Vede il passaggio di timone, alla regia, tra Luigi Comencini e Risi, uno dei padri della commedia all’italiana. Segna, inoltre, un’altra memorabile alternanza: esce di scena Gina Lollobrigida, leggendaria Bersagliera, sostituita dall’astro in ascesa e presunta rivale Sophia Loren, che in una Sorrento splendente di sole è la bellissima pescivendola Sofia.
Le voci del periodo dicono che la Lollo avesse alzato così tanto le sue richieste di cachet che la produzione guardò altrove.
La scena cult di Pane, amore e...? Quando il maresciallo e la "smargiassa" ballano il mambo, sequenza entrata nell’immaginario collettivo internazionale.
L'oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica
È stata la prima collaborazione tra Vittorio De Sica e Sophia Loren. Lui subito la volle come sua protagonista. Il film è suddiviso in sei episodi godibili, tutti legati da un sottile fil rouge e ambientati a Napoli, dove il regista ha trascorso parte della sua infanzia.
Tratto dall'omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli racconta colori, dolori e caratteristiche di una città e di un popolo e così intensamente umani e poetici. Nei vari capitoli vediamo anche Silvana Mangano, Tina Pica, lo stesso Di Sica, Totò ed Eduardo De Filippo.
Sophia Loren è la pizzaiola bella e procace, che attira i clienti anche per la sua avvenenza, del secondo episodio Pizze a credito.
Sophia Loren con il marito il produttore Carlo Ponti in un ristorante romano, festeggia la notizia dell'Oscar assegnatole per "La Ciociara" (Foto Ansa)
5 film con Sophia Loren da riscoprire
La fortuna di essere donna (1956) di Alessandro Blasetti
Per conoscere meglio il lato comico di Sophia Loren. È la commedia che la lancia come diva dall’italico sex appeal. Ancora una volta è in coppia con quel portento di Mastroianni, come fu già nella commedia precedente sempre di Blasetti Peccato che sia una canaglia. Interpreta una commessa che, per caso, finisce sulla copertina di un giornale e cerca di inserirsi così nel mondo dello spettacolo, tra flirt e sogni di gloria.
Suso Cecchi D'Amico, che realizzò la sceneggiatura insieme a Ennio Flaiano e Sandro Continenza, disse a proposito del film: «Peccato che sia una canaglia era una cosa carina mentre quella specie di seguito che è La fortuna di essere donna aveva una sceneggiatura ancora migliore, tutta ben congegnata, bellina, che con Flaiano avevamo scritto con molta cura».
Quel tipo di donna (1959) di Sidney Lumet
A fine anni Cinquanta è esplosa la carriera internazionale di Sophia Loren, amata e desiderata da Hollywood. Anche il maestro Sidney Lumet l’ha voluta: accettò di dirigere il film proprio perché voleva lavorare con lei. In verità Quel tipo di donna non ebbe successo al botteghino, anche per alcuni travagli produttivi e divergenze di visione sul tono del film, che Lumet voleva non intriso di romanticismo, ma una sorta di Neorealismo approdato a New York.
Nella Grande Mela del 1944, durante la Seconda guerra mondiale, Loren interpreta una donna italiana, amante di un industriale milionario di Manhattan (George Sanders), dibattuta tra una vita di lusso e l’amore per un giovane paracadutista americano (Tab Hunter).
Lumet lo definì «non un brutto film; aveva una specie di atmosfera incantevole». Hunter disse: «Quel tipo di donna è un gioiello, è ancora il mio preferito tra tutti i film che ho fatto».
La vita davanti a sé (2021) di Edoardo Ponti
Per chi l’ha perso, è il grande ritorno di Sophia Loren al cinema dopo anni e anni, da 86enne, diretta da suo figlio Edoardo Ponti. Uscito su Netflix, ha avuto anche il plauso della critica internazionale: «Classico esempio di come un attore di talento possa valorizzare un materiale piuttosto standard, La vita davanti a sé dimostra che il potere da star di Sophia Loren rimane assolutamente intatto».
Interpreta un'anziana sopravvissuta all'Olocausto che instaura un legame speciale con un ragazzino senegalese che ha tentato di derubarla.
Un marito per Cinzia (1958) di Melville Shavelson
Sophia Loren e Cary Grant insieme, che meraviglia! I due recitarono anche in Orgoglio e passione (1957), dove c’era anche Frank Sinatra. E fu proprio lì che il set fu galeotto, tant’è che avrebbe dovuto essere la moglie di Grant co-protagonista di Un marito per Cinzia, di cui scrisse anche la sceneggiatura, poi riscritta dopo il turbolento dissidio amoroso (Grant e Betsy Drake si separarono proprio nel 1958).
Commedia romantica accattivante, che tratta con sensibilità il mondo dei bambini, vede Grant nei panni di un vedovo che sta crescendo a fatica i suoi tre figli da solo. Quando si imbatte nella bellissima Cinzia del titolo, Loren, certo, la assume come tata. Peccato che lei non sappia far nulla in cucina…
El Cid (1961) di Anthony Mann
Sulla scia dell’Oscar vinto con La ciociara, ecco Sophia Loren versione colossal italo-americano, accanto al re dei colossal, Charlton Heston.
Nella Spagna invasa dai Mori si muove la leggenda dell’eroico cavalier Cid Campeador, figura leggendaria della Reconquista spagnola, e della sua bellissima moglie Jimena: eccoli, Heston e Loren.
3 ore di film, a cavallo della colonna sonora di Miklós Rózsa. Pur con i toni da saga epica, sa emozionare. Fu campione di incassi in Italia.