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Сентябрь
2024

Nuovo depuratore: cantiere dal 2025, da completare entro quattro anni

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PAVIA. Aprirà nel 2025 il mega cantiere per realizzare il nuovo depuratore nella parte nord di Pavia, tra cascina Casino e la frazione Cassinino, dove confluiranno i reflui fognari di alcune zone della città e di Comuni dell’hinterland pavese. La progettazione, di cui si sta occupando Pavia Acque, è conclusa ed è già avviato l’iter per appaltare l’opera che dovrà necessariamente essere pronta entro il 2029.

Un’opera dal costo complessivo di oltre 17 milioni, risorse in parte provenienti dal Pnrr, inserita nel piano programma investimenti del Piano d’Ambito 2024 – 2029 di Ato, l’Ambito territoriale ottimale, che tocca complessivamente quota 178milioni di euro. Un programma pluriennale che tiene conto di alcune priorità. E, tra queste, c’è il nuovo depuratore che avrà il compito di integrare l’impianto di Montefiascone, con una potenzialità di 130mila abitanti equivalenti e quasi giunto al limite della sua funzionalità.

La nuova struttura coprirà circa 20mila abitanti equivalenti e sarà a servizio di Mirabello, zona Cravino, area ex Necchi e di Comuni come Borgarello, Certosa, San Genesio. Avrà un costo di 17 milioni e 750mila euro, mentre sale a circa 30 milioni la spesa complessiva per realizzare anche le opere di collettamento che verranno eseguite a step successivi. Un impianto necessario per sanare alcune criticità emerse durante i tavoli tecnici. Segnati in rosso, infatti, i problemi di depurazioni delle frazioni di Pavia, Cassinino e Villalunga, di alcune frazioni di Giussago (Guinzano, Turago, Bordone, Novedo e Moriago) e Sant’Alessio e di centri come Borgarello, Vellezzo Bellini, Rognano, Certosa, San Genesio e Zeccone, paese, quest’ultimo, di quasi 2mila abitanti e dotato di una vasca imhoff, cioè di sedimentazione, insufficiente. Da qui la necessità di costruire un nuovo depuratore a Pavia nord.

L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento della roggia Vernavola e di risolvere l’infrazione stabilita dalla Comunità europea per sversamenti fognari in un corso d’acqua. L’intervento prevede anche la realizzazione di nuovi collettori per ridurre il carico sulla rete fognaria e sull’impianto di depurazione della città, ormai saturo.

La priorità è migliorare l’efficienza di tutto il sistema del ciclo idrico integrato. Il vecchio impianto di Montefiascone è ormai inadeguato, realizzato nel 1974 ha una potenzialità di 130mila abitanti equivalenti.

Un aumento del carico conferito sarebbe critico sia per quel che riguarda il mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale del Ticino, sia per il raggiungimento del buono stato ecologico della roggia Vernavola che scorre all’interno del Parco urbano e dove finiscono diversi sfioratori a servizio della rete fognaria che vi immettono considerevoli portate nere più o meno diluite.

La saturazione dell’impianto di Montefiascone impedisce di accogliere le richieste di incremento del carico da recapitare in fognatura da parte di alcune imprese del territorio, interessate da significativi aumenti della produzione. —

Stefania Prato