Festa dell’uva Erbaluce di Caluso, tre donne ritirano il Grappolo d’oro tra Piverone e Cuceglio
CALUSO. In un momento magico per i vini bianchi che scalano le classifiche e diventano sempre più di tendenza sulle tavole degli italiani l’Erbaluce conquista il suo spazio: non soltanto con gli Spumanti, ma anche con i fermi, più fruibili, fruttati e leggeri, apprezzati soprattutto dai più giovani. Il grappolo d’oro è senza dubbio uno dei momenti più attesi della kermesse: quest’anno due premi su tre sono andati a Piverone, mentre uno, invece a Cuceglio.
Grappolo d’oro: 2 premi a piverone
La premiazione del concorso enologico Grappolo d’Oro 2024, momento centrale e nevralgico della Festa dell’uva di Caluso vissuto nella mattinata di ieri domenica 15 a palazzo Ubertini, è una conferma.
I premi per questa 57ª edizione sono andati quest’anno all’azienda agricola di Elisa Pozzo di Piverone, per l’Erbaluce fermo, alla società agricola La Masera di Piverone per lo Spumante metodo classico. Ed all’azienda di Chiara Massoglia di Cuceglio per il Passito.
I vini in concorso erano 28, espressione di 16 produttori. Nel 2023 i premiati erano stati l’azienda vitivinicola Roberto Crosio di Candia, l’azienda Ciek di San Giorgio Canavese, e la tenuta Roletto di Antonino Iuculano.
Tutte aziende protagoniste di una continua crescita in termini qualitativi e di vendite, che seguono il trend del vitigno Erbaluce, lo scorso anno premiato dalla Regione Piemonte come vitigno dell’anno 2023 e portato in tutte le maggiori kermesse vitivinicole nazionali.
Divino canavese ci prende gusto
I vini premiati verranno poi esposti per un anno nell’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, che organizza il concorso, ospitata nelle seicentesche cantine di palazzo Valperga, e sono stati al centro degli abbinamenti gastronomici nell’ambito di “DivinoCanavese ci prende gusto”.
La rassegna dei produttori vitivinicoli associati al Consorzio di tutela vino docg Caluso e doc Carema e Canavese tenutasi dalla mattinata i ieri, domenica 15, nella cornice del parco Spurgazzi legata a degustazioni di piatti e prodotti delle eccellenze Canavesane, affidati alla maestria di Mariangela Susigan, chef stellata del ristorante Gardenia, che ha preparato lo zabaione al passito.
Gli abbinamenti dell’agrario
Sono piaciute in particolare gli abbinamenti con il risotto all’Erbaluce preparato dagli studenti dell’indirizzo alberghiero dell’istituto Carlo Ubertini di Caluso e lo spiedino di formaggi dell’azienda agricola Ivano Depetro.
Ma sul fronte della promozione vinicola fanno la loro parte anche le veje piole, allestite nel quadrilatero del gusto dai rioni e dalle frazioni: menu semplici, ma abbinamenti con i produttori di Erbaluce che ci “mettono la faccia”, secondo uno slogan coniato qualche anno fa. Alcuni di loro poi erano presenti nelle piole per raccontare storie di vino al pubblico.
La commissione di esperti
A selezionare i vini del concorso è una commissione a hoc presieduta da Vittorino Novello, professore ordinario del Dipartimento di scienze agrarie forestali ed ambientali dell’Università di Torino, che si è insediata nell’enoteca sabato 14 per esaminare e selezionare i vini candidati, senza ovviamente conoscere il produttore per non essere influenzati nel giudizio, secondo quanto previsto dal regolamento del concorso. Il professor Novello era già stato protagonista di convegni sui vini canavesani a Caluso, Piverone e anche a Cuceglio.
La storia del grappolo
Al momento della sua istituzione nel il “Grappolo d’oro”’era stato esteso alla partecipazione di tutti i vini della provincia di Torinio, sia rossi che bianchi. Poi si era optato per una selezione mirata alla valorizzazione dell’Erbaluce, vitigno autoctono, per fortuna non a rischio di estinzione, premiato l’anno scorso dalla Regione Piemonte. lydia Massia