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Сентябрь
2024

Donate tre telecamere alla città, parco della canoa più sicuro

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IVREA

Sono state invocate da più parti, dopo il restauro del gioco il “Castello” nel parco dello stadio della Canoa. In realtà a donare tre telecamere al sistema di sicurezza urbana integrata, ci aveva già pensato la società Axis, su proposta dell’Ivrea Canoa club. Troppi furti, infatti, hanno interessato la zona. Non da ultimo, lo scorso, quello del furgoncino della società Canottieri Padova, che aveva colpito l’opionione pubblica. «L’area - si legge nella delibera - è meritevole di sorveglianza continua anche quando non è teatro di eventi sportivi, essendo una zona che presenta caratteristiche adatte ad ospitare attività illecite, soprattutto nelle stagioni meno luminose, e particolarmente sensibile data la vicinanza alle scuole e la presenza del parco giochi. Le telecamere saranno integrate all’attuale impianto di videosorveglianza e i video prodotti saranno visionabili esclusivamente dal personale della polizia locale debitamente autorizzato».

A spiegarci come funziona il sistema di sicurezza urbana integrato è il comandante della polizia municipale Paolo Molinario. «È composto da una cinquantina di telecamere - racconta -, dislocate per lo più nel centro cittadino, poi ce n’è qualcuna più periferica: dal Movicentro al cimitero».

Solitamente le telecamere non subiscono vandalismi. Ma trattandosi di apperecchiature delicate ed esposte alle intemperie, devono essere costantemente oggetto di manutenzione. «C’è quella ordinaria - spiega ancora Molinario - ma anche quella straordinaria: per i temporali, il vento forte e ogni agente atmosferico possibile.

Non tutte le telecamere, poi, possono entrare a far parte del sistema di sicurezza urbano. «Si acquistano telecamere conformi - precisa ancora Molinario -, non potenti come quelle dei varchi elettronici che vengono usate per sanzionare, ma comunque di ottimo livello, visto che devono occuparsi di sicurezza urbana. Costano sicuramente sopra i 5mila euro l’una. Oltre alle intemperie, spesso devono essere sostituite perché il tempo passa e la tecnologia migliora, poi proprio per l’uso».

La proprietà degli apparati, poi, a chi spetta? Chi può visionare i filmati? «Il sistema - precisa il comandante - è del Comune di Ivrea che si assume onori e oneri. Ci sono poi degli accordo e un protocollo con le prefetture sulla garanzia della sicurezza urbana integrata, che permette alle forze di polizia (dunque carabinieri, polizia, finanza, ndr) di utilizzare la strumentazione per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. Materialmente l’accesso diretto ce l’abbiamo solo noi, ma siamo riusciti a cedere, anche per la vicinanza logistica, un’abilitazione diretta al commissariato. Stiamo cercando di fare lo stesso con il comando dei carabinieri, che ora accede da qui. La strumentazione è utile per aiutare la ricerca autori di reati e danneggiamenti contro i beni pubblici».