ru24.pro
World News in Italian
Сентябрь
2024

Istituto per ciechi Rittmeyer di Trieste commissariato dalla Regione: «conti non affidabili»

0

Bilanci del 2022 e del 2023 non messi a disposizione della Regione. Utenti che faticano a ottenere le fatture per pagare le rette. Il consiglio di amministrazione che autorizza la vendita della quota di un alloggio di via D’Azeglio, senza comunicare nulla all’amministrazione regionale.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14630869]]

Sono alcuni degli elementi che hanno spinto la Regione a commissariare l’istituto regionale per i ciechi Rittmeyer, dal 1913 punto di riferimento per le persone non vedenti. Commissario è l’avvocato Lorenzo Capaldo. È stato così sciolto il cda composto dal presidente Hubert Perfler, i vicepresidenti Ralph Rocktaeschel e Vincenzo Zoccano, e dai consiglieri Marino Attin e Andrea Sossi.

Il Rittmeyer è una delle tre aziende pubbliche di servizi alla persona (asp) di Trieste, assieme a Itis e Prosenectute. I componenti del cda sono nominati dalla Regione, dal Comune, dall’Unione italiana ciechi e dalle Comunità evangeliche di confessione augustana ed elvetica.

Va tenuto in considerazione che, come disposto dalla legge regionale 19 del 2003, nelle more del processo di riordino delle asp, a partire dall’esercizio del 2022, le aziende devono adottare la contabilità economica patrimoniale. Cosa che il Rittmeyer non ha fatto, continuando invece ad adottare un regime di contabilità finanziaria.

«Di conseguenza i dati riportati nei bilanci relativi agli esercizi del biennio 2022-2023 non sono affidabili – così l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi – in quanto si riferiscono appunto alla contabilità economica finanziaria. Non si riesce a verificare la consistenza del patrimonio aziendale e il relativo valore economico».

Una situazione complessa, che la Regione sollecita di sistemare da oltre un anno. E Riccardi precisa che «non ci siamo basati solo su questo nel decidere di commissariare l’azienda: sono emerse altre preoccupazioni. Abbiamo provato in tutti i modi ad accompagnarli, ma alla fine è nata questa necessità».

Ora il commissario Capaldo, un avvocato dello Stato, «dovrà fare una ricognizione della situazione – illustra ancora l’assessore – e poi, quando il quadro sarà chiaro, saremo in grado di capire quello che oggi non conosciamo e decideremo come procedere».

Il commissariamento non ha sorpreso alcuni fornitori dell’istituto, che testimoniano anche di ritardi nei pagamenti. Che vi fossero delle difficoltà di gestione, era emerso già a inizio anno, quando proprio Il Piccolo aveva scritto di gare per appaltare il servizio di ristorazione per gli utenti dell’istituto andate a vuoto. Con il Rittmeyer che si era visto costretto allora a rifornirsi al buffet “Al gatto nero” di strada della Rosandra e al bar gelateria Pipolo di Barcola.

Ieri – sabato 14 settembre – non è stato possibile raggiungere telefonicamente il presidente Perfler.

Il vice presidente Zoccano invece non si sottrae alle domande. «Se ci sono dei ritardi nella presentazione di documenti – dichiara – questo non è imputabile agli organi di indirizzo politico: queste deleghe erano in capo al direttore generale (Elena Weber, ndr)» . Zoccano aggiunge di avere «massima fiducia nella Regione e del commissario, che sono certo che farà il possibile per l’ente, per il quale provo affetto».

Il vicepresidente ci tiene precisare che quelli sollevati sono «problemi regolamentari: il bilancio del Rittmeyer è pulito».