Padova green in 14 mosse, ecco il piano emissioni zero da raggiungere nel 2030
Ci vogliono 5 anni, sei miliardi di euro, 14 mosse e tanta partecipazione sociale per raggiungere le emissioni zero. Padova deve fare uno sforzo ulteriore rispetto al resto d’Europa, perché insieme ad altre 99 città dovrà ottenere i risultati vent’anni prima del resto del vecchio continente: nel 2030 anziché nel 2050.
Per questo l’amministrazione comunale ha inserito da tempo nella propria agenda politica il tema della mitigazione e dell’adattamento della città ai cambiamenti climatici.
Un percorso ventennale, culminato nel giugno 2021 con l’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paesc) ed il Climam che prevede 146 azioni specifiche, raggruppate poi in 14 macro azioni strategiche.
I passi
Attraverso la redazione del Paesc sono state identificate misure concrete per ridurre le emissioni, promuovendo una città green più efficiente e rinnovabile, con una mobilità sostenibile e un’economia a basse emissioni di carbonio, fissando obiettivi ambiziosi al 2030 e coinvolgendo attivamente gli attori del territorio e i cittadini in un percorso di sviluppo equilibrato e resiliente.
A fine aprile 2022, la Commissione europea, nell’ambito della missione “Net Zero Cities”, ha incluso Padova, unica città veneta e del Nord Est, tra le 100 città in Europa e le 9 in Italia che tenteranno la sfida della neutralità climatica entro i prossimi cinque anni.
Questo riconoscimento è subordinato alla redazione di un dettagliato piano con la strategia di decarbonizzazione della città, presentato ieri e sottoscritto dal sindaco, Sergio Giordani.
Il piano
Si chiama “Climate City Contract” ed è un documento programmatico composto da 3 parti: il piano d’azione, nel quale viene delineata la strategia e le azioni da implementare per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, quello degli investimenti, nel quale vengono definiti costi, benefici e potenziali fonti di finanziamento e infine gli accordi per il clima, sottoscritti a Padova finora con 36 stakeholder del territorio (realtà locali pubbliche e private, associazioni, banche ed enti di ricerca) per condividere obiettivi, strategie e azioni.
È un piano strutturato in 14 macro azioni strategiche per raggiungere la neutralità climatica, con il tema degli edifici e della mobilità al centro della strategia, insieme a quello della gestione dei rifiuti, della comunicazione e del verde urbano.
Queste macro azioni (vedi tabella) sono a loro volta composte da 146 azioni specifiche totali, che saranno implementate eventualmente sia dall’amministrazione comunale che dagli stakeholder firmatari.
«Solo mettendo in atto le azioni e gli impegni sottoscritti con il Paesc nel primo anno di applicazione, tra il 2021 e il 2022, le emissioni in città si sono abbassate del 4% – rivela Chiara Gallani, ex assessora all’ambiente e oggi consigliera delegata alla neutralità climatica –. Dopo l’invio e l’iter di approvazione, Padova insieme a tutti i firmatari e a quelli che si aggiungeranno, potrà iniziare ad applicare le strategie previste, implementando e arricchendo il lavoro già in corso che ha già dato i suoi primi frutti, intensificandolo perché la sfida della neutralità climatica e della lotta ai cambiamenti climatici è sempre più urgente».
[[ge:gnn:mattinopadova:14633211]]
Le 14 mosse
Sono state definite dopo aver analizzato le fonti emissive e dopo aver definito come l’ambito principale sia costituito dagli edifici, residenziali e industriali, compresa l’illuminazione pubblica, e dai trasporti pubblici e privati.
L’aver coinvolto soggetti come le banche o gli istituti di credito all’interno del contratto va nella direzione di rendere accessibili strumenti finanziari a tutti.
«La neutralità climatica al 2030 è una sfida incredibile che possiamo affrontare solo insieme, con tutta la città, e proprio su un grande lavoro comune tra pubblico e privato si basa il contratto – aggiunge l’assessore all’ambiente, Andrea Ragona –. Infatti, quando si parla di un piano da 5,6 miliardi, si intendono gli investimenti che dovranno essere realizzati nei prossimi anni anche grazie all’impegno dei soggetti coinvolti che hanno sottoscritto o sottoscriveranno gli accordi. Se guardiamo al Comune di Padova e prendiamo in considerazione il trasporto pubblico, la ristrutturazione di edifici come le scuole o la sostituzione di tutta l’illuminazione pubblica, sono azioni che già realizziamo puntando alla neutralità o alle basse emissioni, che da ora saranno inserite all’interno del piano strategico».
[[ge:gnn:mattinopadova:14633210]]
I costi
L’investimento totale previsto dal piano da qui al 2030 è di 5,6 miliardi di euro, ma comprende i potenziali investimenti di tutto il territorio, quindi anche dei soggetti privati e degli stakeholders coinvolti, oltre al quelli del Comune.
Si tratta in sostanza della mole di denaro che, tra enti e privati (quelli che, banalmente cambiano la propria caldaia o la propria auto con una ibrida o elettrica), dovrebbero girare per arrivare al risultato entro cinque anni.
A luglio, per supportare le 100 città della Mission, la Banca Europea degli Investimenti ha annunciato di voler mettere a disposizione i primi 3 miliardi di euro.
Il documento firmato ieri dal sindaco, passerà ora al vaglio della Commissione Europea che conferirà a Padova il riconoscimento di città “climate neutral”, che darà la possibilità di accedere ad altri finanziamenti dedicati specificamente alle città della Net Zero Cities Mission.