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Сентябрь
2024

Open Arms, Salvini: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia”. Sul caso interviene anche Elon Musk (video)

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“Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani. Mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”. In un video postato sui propri social, della durata di oltre 3 minuti e mezzo, Matteo Salvini ripercorre le tappe della vicenda Open Arms, che lo vede a processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio e, da oggi, sottoposto alla richiesta di condanna a sei anni di carcare avanzata dai pm. Sfondo nero, inquadratura stretta, espressione imperturbabile e tono monocorde, Salvini declina le generalità e poi racconta ciò che avvenne in quei giorni, l’ostinazione della Ong a fare rotta sull’Italia, le decisioni che aveva assunto “insieme ai colleghi di governo” e i risultati che la linea di rigore aveva portato sul fronte delle politiche migratorie. “Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai”, si legge nel post a commento del video.

“Oggi sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”, afferma ancora il vicepremier, soffermandosi sulla natura politica del processo, evidenziata oggi dal suo difensore, Giulia Bongiorno, anche alla luce delle requisitorie dei pm. “Mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa e processato per aver difeso i confini del proprio Paese. L’articolo 52 della costituzione italiana recita che la difesa della patria è un sacro dovere del cittadino”. Ed è sul dettato dell’articolo 52, che compare in sovraimpressione su una sedia vuota, che si chiude il video.

C’è molto di teatrale nel video di Salvini, che con questa scelta da un lato enfatizza la drammaticità, dall’altro l’assurdità di quanto accade. Salvini ha ricevuto una solidarietà incondizionata dal governo e dal centrodestra, dal premier Giorgia Meloni e dal vicepremier Antonio Tajani, come dagli altri ministri e dagli esponenti di tutti i partiti della maggioranza. Anche l’ex ministro della Difesa, sua collega nel governo Conte in quota M5S, Elisabetta Trenta, ha sottolineato che “sei anni devo dire che mi sembrano troppi, una pena eccessiva per un ministro che ha compiuto una attività nell’ambito del suo ruolo”. Ma sul caso è arrivata anche una voce del tutto inattesa: quella di Elon Musk. “Quel folle procuratore dovrebbe essere colui che va in prigione per 6 anni”, ha scritto su X il patron di Tesla e Space X.

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