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Сентябрь
2024

Cinquanta giovani  da Ucraina e Palestina accolti in Riviera

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Cinquanta ragazzi, 40 ucraini e 10 palestinesi, dal 16 al 22 settembre saranno ospitati da altrettante famiglie in Riviera del Brenta. Ad annunciarlo sono le assessore Irene Salieri del Comune di Mira, Vania Trolese (Camponogara) e Chiara Iuliano (Dolo).

«I ragazzi e le ragazze» spiegano le assessore «saranno ospitati da 40 famiglie residenti in quasi tutti i Comuni della Riviera. Una cinquantina i volontari (soprattutto giovani) che affiancheranno le attività quotidiane degli ospiti. Saranno circa 400 gli studenti italiani che saranno coinvolti in incontri di testimonianza. Questo è stato possibile tramite le reti delle associazioni del coordinamento e delle realtà religiose. Anche in questi ultimi giorni continuiamo a registrare disponibilità e collaborazioni: ci riserviamo di ringraziare tutte le realtà, una per una, alla fine del progetto».

Il progetto

Il progetto “Accoglienze per un futuro comune” nasce dalla “Rete per la pace - Riviera del Brenta”, coordinamento spontaneo di organizzazioni locali, enti pubblici e articolazioni locali di realtà nazionali che ha mosso i suoi primi passi nell’organizzazione dei ricordi dedicati a Hiroshima e Nagasaki e si è costituito nel 2022 all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina.

Gli aspetti organizzativi del progetto di accoglienza sono stati costruiti assieme alla pastorale giovanile nazionale della Chiesa di rito greco-cattolico in Ucraina, diocesi di Kharkhiv e Odessa; i gruppo scout di Beit Saohur e gruppo giovani di Ramallah, Palestina e al Patriarcato di Venezia.

«Ci siamo impegnati» spiegano i promotori «a organizzare un periodo di accoglienza nel nostro territorio di giovani provenienti dalle zone tuttora teatro di scontro armato in Ucraina e di occupazione in Palestina. In questo periodo di ospitalità tanto i giovani che si allontanano (anche se per un breve periodo) dalle gravi situazioni in cui vivono, tanto i nostri giovani e la cittadinanza tutta nel sentirsi maggiormente coinvolta dall’incontro diretto con testimoni diretti beneficeranno di questa esperienza e getteranno importanti basi di solidarietà e condivisione». —

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