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Сентябрь
2024

Superjet, corsa contro il tempo. I lavoratori: «Bloccheremo la Triestina»

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Rabbia per un futuro che potrebbe essere radioso e invece da oltre un anno è nello stallo, privo di certezze e risposte, a causa della guerra della Russia contro l’Ucraina. Venerdì 13 settembre le assemblee dei 120 lavoratori di Superjet hanno fatto emergere tutto il malcontento di questi mesi davanti ai segretari di Fim, Fiom e Uilm di Cgil, Cisl e Uil.

Ora bisogna correre: se entro il 31 ottobre non arriverà il via libera del Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) all’acquisto del 90% delle quote Superjet ex russe e ora gestite dal Demanio da parte del fondo emiratino Markab Capital, c’è il serio pericolo che l’azienda sia costretta a portare i libri in tribunale. Aprendo alla fase di liquidazione. E mettendo nei guai le famiglie dei 120 lavoratori del polo di Tessera.

«La rabbia è tanta. I lavoratori non capiscono il perché di una crisi che non è motivata da assenza di lavoro ma da altri fattori. E non tollerano più il silenzio prolungato di governo e istituzioni», spiega Michele Valentini per la Fiom Cgil. Lettere dei vertici sindacali e interrogazioni, spiegano, sono rimaste senza risposta. E la vertenza si inasprisce.

«La vertenza ha assunto una dimensione internazionale a causa del conflitto in corso, e a oggi non sono giunte risposte concrete sullo sblocco della situazione», dice Diego Panisson, segretario della Uilm di Venezia. «I lavoratori stanno perdendo fiducia e si sentono sempre più ostaggi di una situazione estremamente complessa a livello globale».

Per il proseguimento dei piani di sviluppo aziendali e la tutela della occupazione, quindi, si passa al contrattacco. Prima azione, spiega Valentini, la richiesta di un urgente incontro con il prefetto Darco Pellos. Quando verrà concesso il confronto i lavoratori andranno in corteo fin sotto la Prefettura.

«Se anche questo incontro non sortirà le risposte che tutti sollecitano allora dovremo andare a protestare a Roma sotto le finestre del Ministero dell’Economia o davanti ai cancelli della Leonardo, bloccando la Triestina», spiega il segretario della Fiom.

I timori sono tanti. Gli acquirenti degli Emirati arabi, di fronte allo stallo, potrebbero decidere di lasciar perdere, condannando una azienda di eccellenza nell’aerospaziale ad una miserevole liquidazione.

Dai sindacati, uniti, e dai lavoratori la richiesta al governo e alla politica di attivarsi e spingere per una decisione del Comitato di sicurezza finanziaria. La via d’uscita ci sarebbe: sbloccare le quote il tempo necessario per farle acquistare dagli emiratini (che così entrerebbero a pieno titolo in Superjet) e congelare il controvalore che spetterebbe a Mosca. Una soluzione che salverebbe Superjet senza agevolare i russi. Ma la politica deve decidere di perseguirla.