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Сентябрь
2024

Al giornalista Cadoni il Premio Pio La Torre per le inchieste sul lavoro

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Cristiano Cadoni, cronista del Mattino di Padova, è il vincitore dell’ottava edizione del premio Pio La Torre per il giornalismo. A Gilda Ferrari, redattrice del Secolo XIX, è andata la menzione speciale della giuria. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è svolta il 13 settembre mattina in Sala Borsa a Bologna, al termine del convegno dal titolo “La legge è ancora uguale per tutti? – I diritti dei cittadini, l’autonomia della magistratura”.

All’iniziativa hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, Rosy Bindi, già presidente della Commissione parlamentare Antimafia XVII Legislatura, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Stefania Pellegrini, professoressa dell’Università di Bologna, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

Promosso da Avviso Pubblico, Cgil nazionale e Federazione nazionale della Stampa, il premio vuole valorizzare casi ritenuti di alto valore civile e politico aventi come protagonisti sindacalisti, amministratori locali, dipendenti pubblici e giornalisti che, svolgendo la loro attività, si sono distinti nella difesa della democrazia, nella prevenzione e nel contrasto alle mafie, alla corruzione, all’illegalità e per la diffusione di una cultura della legalità e della responsabilità. Cadoni è stato premiato per le sue inchieste sul lavoro povero, sul caporalato, sulla mafia indiana e sulle battaglie sindacali per una modifica dei contratti che prevedono per i lavoratori compensi talmente bassi da risultare anti-costituzionali.

Nel corso dell’intensa mattinata di dibattito, la segretaria generale Alessandra Costante si è soffermata sulle difficoltà che stanno attraversando la categoria e il sistema dell’informazione. «L’articolo 21 della Costituzione», ha osservato «non tutela i giornalisti, ma i cittadini e il loro diritto ad essere informati su ciò che avviene, in modo da potersi formare un pensiero critico. Se i giornalisti non sono messi nelle condizioni di poter svolgere nella maniera migliore il loro lavoro, questo diritto dei cittadini risulta compromesso». Costante ha parlato di «diritti negati» anche ai giornalisti, come «il diritto ad una retribuzione tale da garantire al lavoratore una vita libera da condizionamenti materiali, ma non sempre è così»