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Сентябрь
2024

Supplenze, in provincia di Belluno ancora da assegnare 351 posti

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Dalla prossima settimana, gli istituti di ogni ordine e grado della provincia di Belluno dovranno assegnare in supplenza 351 posti di varie discipline (109 sono di sostegno, 69 solo nella primaria).

Sono quelli che, dopo l’esaurimento delle graduatorie delle supplenze (Gps), l’Ufficio scolastico provinciale ha restituito venerdì 13 settembre alle scuole. Si tratta di spezzoni di orari, ma anche di posti interi (18 ore), che i dirigenti scolastici dovranno attribuire, chiamando dalle graduatorie d’istituto; in caso di mancata risposta, si dovrà procedere con l’interpello (la pubblicazione dei posti liberi), per poi stilare una graduatoria da cui attingere in base al punteggio. Un sistema che sostituisce i vecchi elenchi delle messe a disposizione.

Fino a venerdì, in provincia erano stati assegnati 443 posti comuni e 284 di sostegno. Tra questi solo 83 sono le nomine in ruolo da graduatorie a esaurimento, di merito o dalla prima fascia delle Gps. Il compito dell’ex provveditorato, comunque, non è ancora terminato: restano ancora diversi posti da attribuire su discipline in cui le Gps non sono ancora esaurite. C’è poi da ricordare che parte di questi posti sono stati assegnati con riserva, in attesa dell’esito del concorso del Pnrr che dovrebbe concludersi entro dicembre.

Orari ridotti

Intanto le scuole – come denunciato dagli studenti della Rete media di Belluno – procedono a orario ridotto proprio a causa della carenza degli insegnanti. «Dispiace che molti docenti che avevano un bel punteggio nelle Gps non si siano visti aggiudicare un posto perchè scalzati da nuovi aspiranti provenienti da fuori provincia con punteggi più alti», denunciano Danila Tirabeni dello Snals e Anna Lucia Tamborrini della Cisl Scuola.

«Ancora una volta», sottolineano le due sindacaliste, «le nomine sono state fatte troppo a ridosso dell’inizio delle lezioni, mettendo in difficoltà il normale avvio e le fasce più deboli di studenti».

Il nodo sostegno

A protestare in questi giorni sono soprattutto le famiglie che lamentano la mancanza o l’ennesimo cambio di docente di sostegno per i loro figli. «Il cambio di docenti di anno in anno è ormai una prassi», dice Vincenzo Pastore, papà di un bambino autistico che frequenta la seconda elementare. «Quello che non va bene è che ad oggi non c’è ancora l’insegnante di sostegno per mio figlio. Un fatto grave, perchè il bambino dal suo primo giorno di scuola deve potersi confrontare con una figura a lui familiare, conosciuta qualche giorno prima dell’inizio del nuovo anno. In questo momento noi brancoliamo nel buio. Sappiamo solo che non ci sono le nomine di tutto l’organico di sostegno e che mancano diversi insegnanti. Le domande sono tante, i problemi anche, allora perchè far cominciare la scuola l’11 settembre nonostante tutte queste mancanze? Mio figlio non è un pacco postale».

Su questo punto interviene anche Marta Viotto, segretaria veneta della Flc Cgil. «Ad anno scolastico già iniziato, continuano a ripresentarsi problemi legati a un progressivo disinvestimento nella scuola pubblica. Problemi che, per quanto riguarda il sostegno degli alunni con disabilità, quest’anno sono fortemente accentuati. Il numero dei docenti di sostegno è destinato ad aumentare a breve per le imminenti nomine dirette da parte dei dirigenti scolastici».

«Si tratta, per la maggior parte di insegnanti non specializzati e che hanno dato la disponibilità del sostegno come seconda scelta al momento dell’iscrizione alle graduatorie provinciali scolastiche (Gps). Il che vuol dire che alunne e alunni con disabilità o bisogni speciali non potranno contare su personale con la necessaria specializzazione. Dall’altra parte della barricata, invece, ci saranno precari mandati allo sbaraglio senza una formazione adeguata e un supporto da parte del ministero».