Ivrea, D’Angelo, numero uno master e doppia medaglia: «Per me è stata una sorpresa»
IVREA. La canoa nel sangue. Già si sapeva, ma c’è un conferma in più. Giuseppe D’Angelo, 72 anni, ha vinto il titolo italiano tra i master H (over 70). La gara è avvenuta durante lo scorso fine settimana, sabato 7 e domenica 8 settembre. La canoa discesa si è ritrovata in Umbria, con precisione ad Arrone, sul fiume Nera, per il campionato italiano discesa ragazzi e master. A difendere i colori dell’Ivrea canoa club, su un percorso decisamente veloce ma fisicamente impegnativo, hanno gareggiato Giuseppe D’Angelo e Stefano Minori. Nella giornata di sabato 7 si è disputata la gara “sprint”, qualifica e finale, con Giuseppe D’Angelo che ha vinto il titolo italiano tra i master H, superiori ai 70 anni. Per lui, ennesimo titolo conquistato durante la sua lunga e prestigiosa carriera (esordio nel ’61, 24 campionati nazionali fra discesa libera e slalom, partecipazione a 13 campionati del mondo fra slalom e discesa, con un settimo posto nello slalom a Bourg-Saint-Maurice nel 1969, un decimo posto in discesa libera a quelli di Merano del 1971 e un dodicesimo posto nello slalom olimpico di Monaco del 1972).
Giuseppe D’Angelo ha vinto con il tempo di 1.15.31, secondo Pietro Cozzini, Polosportiva Coop Parma, in 1.17.25, terzo Roberto Degl’Innocenti, Canottieri Comunali Firenze, 1.17.45. Nella stessa giornata Stefano Minori, master D, ha sfiorato la qualifica alla finale e, per pochi secondi, si è dovuto accontentare del quinto posto.
Domenica 8 settembre, dopo circa 20’ di gara, D’Angelo si è confermato il migliore in Master H concedendo il bis nella prova di discesa classica con il tempo di 20.47.50, la medaglia d’argento va a Roberto Degl’Innocenti, Canottieri Comunali Firenze, in 21.33.77, bronzo per Pietro Cozzini, Polisportiva Coop Parma, 21.33.97, mentre Stefano Minori si è fermato al quarto posto in una categoria, master 50/55 dal livello decisamente alto.
«Ero fermo da due anni e non credevo di poter competere con i miei rivali che hanno continuato a gareggiare. È stata una sorpresa - racconta D’Angelo - soprattutto nella sprint, che è una gara veloce e i distacchi sono minimi. Nella classica ho impostato il mio ritmo regolare e la mia tecnica di gara ha avuto ragione dei miei avversari che hanno anche effettuato errori nella scelta della linea di percorso».