Omicidio Tulissi, annullata la condanna nell’appello-bis per Calligaris
Una vicenda che pare essere senza fine. Venerdì 13 settembre la Corte di Cassazione ha annullato la condanna della Corte d’assise d’appello di Venezia che aveva confermato il giudizio di responsabilità penale in primo grado a 16 anni nei confronti di Paolo Calligaris per l’omicidio dell’allora compagna, Tatiana Tulissi.
La Cassazione ha però rinviato il caso davanti a una nuova sezione della Corte d’assise d’appello, a Venezia, per un altro processo.
A quasi sedici anni dall’omicidio, avvenuto l’11 novembre 2008, quando Tulissi venne freddata con tre colpi d’arma da fuoco sull’uscio della villa in cui abitava insieme a Calligaris, a Manzano, la verità processuale sull’identità dell’omicida fatica e emergere. L’imprenditore manzanese, oggi 54enne, era stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare di Udine nel 2019, undici anni dopo il delitto.
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Due anni dopo, nel 2021, Calligaris fu assolto dalla Corte d’assise d’appello di Trieste, ma nel 2022 la Cassazione annullò la sentenza e il caso finì nella città lagunare. Nuova tappa della vicenda nel dicembre 2023, con la Corte d’assise d’appello di Venezia che accolse le richieste della pubblica accusa - il titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Marco Panzeri - confermando la condanna inflitta in primo grado all’imprenditore per l’omicidio della compagna.
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La difesa di Paolo Calligaris, dopo la lettura della sentenza, annunciò subito il ricorso per Cassazione e così è stato. Ieri la Corte presieduta da Rossella Catena ha annullato l’ultima decisione rinviando il caso davanti all’appello ter.
L’avvocato Rino Battocletti, che con i colleghi Alessandro Gamberini e Cristina Salon difende l’imprenditore, ha commentato: «Abbiamo ottenuto il risultato che avevamo richiesto con l’appello. Dal nostro punto di vista era dovuto. La sentenza della Corte d’assise non stava dritta da nessuna parte. Attendiamo di leggere le motivazioni – aggiunge Battocletti – per comprendere meglio le ragioni dell’annullamento».
Il sipario sulla vita di Tatiana Tulissi era calato alle 18.31 dell’11 novembre 2008. Da poco rincasata dal lavoro, nella villa di via Orsaria, a Manzano, dove abitava con il compagno Paolo Calligaris, stava prendendo la legna da ardere. L’assassino le ha sparato in quel frangente, tra il cortile, i posti auto coperti ad esso adiacenti, la rampa d’accesso al seminterrato e la stanza dove è stato rinvenuto il corpo. Tre colpi di pistola, esplosi da un revolver calibro 38 mai trovato. La giovane donna era originaria di Villanova del Judrio e lavorava come impiegata in un’azienda di Percoto.
Chi le sparò, impugnando un revolver calibro 38 mai trovato, avrebbe agito tra le 17.45, quand’è stato calcolato che Tatiana rincasò, e la telefonata di Calligaris (fu il primo a trovare il corpo) ai soccorritori, alle 18.33.