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Сентябрь
2024

Presidentessa del Parlamento sloveno denunciata dalla minoranza

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La battaglia politica dal Parlamento si trasferisce in una stazione di polizia e in Procura. È lo scenario che si sta sviluppando in Slovenia, dove la minoranza di centrodestra, già sulle barricate per la saga che riguarda la candidatura del commissario Ue scelto da Lubiana, ha affondato un nuovo, discutibile colpo. È quello inferto contro la politica e giurista Urška Klakočar Zupančič, presidentessa della Camera e figura apicale del Movimento Libertà (Gs) del premier Golob.

Contro Zupančič il Partito democratico sloveno (Sds) dell’ex premier Jansa e Nuova Slovenia (Nsi) hanno sporto denuncia alla polizia e alla Procura di Lubiana, per presunti abusi d’ufficio e di potere commessi durante lo svolgimento delle sue funzioni da “direttrice d’orchestra” dell’Assemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento e organo principale della rappresentanza politica nel Paese.

Quali le presunte colpe? Svariate, secondo il centrodestra, ma la goccia sarebbe il rifiuto della presidentessa del Parlamento di mettere in agenda, come richiesto da Sds e Nsi, una sessione per discutere della situazione presente e passata nel comparto pubblico dell’energia, con focus anche sul periodo in cui il premier Robert Golob era alla testa dell’azienda Gen-I.

Un altro vulnus sarebbe stato il comportamento durante il dibattito per il riconoscimento della Palestina, con la presidentessa che aveva permesso di andare al voto – poi risultato favorevole – malgrado le mozioni dell’Sds per un referendum sul tema, mossa tentata per procrastinare la procedura di riconoscimento.

Ma, in generale, la colpa di Klakocar Zupančič, che giustificherebbe la denuncia penale, sarebbe quella di aver «preso in ostaggio le procedure legislative» da due anni, ha sostenuto il deputato Nsi Jernej Vrtovec, che ha accusato la maggioranza di difenderla a spada tratta malgrado le supposte violazioni di regole, procedure, in spregio della Costituzione.

«Riteniamo che non ci sia più alcuna possibilità di una discussione normale e di un accordo» con la maggioranza sul rispetto di «regole che sono in vigore da più di trent’anni». Per questa ragione, «ci attendiamo che un’autorità indipendente», cioè la magistratura, «decida su questo tema», ha fatto eco Danijel Krivec, eminente personaggio dell’Sds di Jansa. Sds che, assieme a Nuova Slovenia, ha stigmatizzato in particolare gli ostacoli posti da Klakočar Zupančič sul tema energia, una «condotta» che costituirebbe un aperto «abuso della posizione» di presidente del Parlamento.

Di segno opposto la maggioranza, con il capogruppo del Movimento Libertà, Borut Sajovic, che ha incolpato Sds e NSi di voler attaccare e infangare le istituzioni con «attacchi personali» per gettare discredito sugli avversari. Klakočar Zupančič ha sempre agito correttamente e l’opposizione ha messo su un «circo politico» per nascondere i propri errori strategici, ha sostenuto Matej Vatovec (Levica). —

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